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Temperature di fuoco: "Incendi, guardia alta e rinforzi in arrivo per Amiata e Valdorcia"

La pioggia della scorsa primavera ha attutito nel mese di giugno il rischio di propagazione degli incendi nel Senese e in tutta la Toscana. Il comandante Bruno De Paola invita anche i privati a tenere puliti i fondi.

La pioggia della scorsa primavera ha attutito nel mese di giugno il rischio di propagazione degli incendi nel Senese e in tutta la Toscana. Il comandante Bruno De Paola invita anche i privati a tenere puliti i fondi.

La pioggia della scorsa primavera ha attutito nel mese di giugno il rischio di propagazione degli incendi nel Senese e in tutta la Toscana. Il comandante Bruno De Paola invita anche i privati a tenere puliti i fondi.

di Laura Valdesi

SIENA

L’annus horribilis fu il 2017. Quando in provincia di Siena oltre 700 ettari vennero divorati dal fuoco. Una situazione simile accadde nel 2012: furono ben 754 e di questi 470 di aree boscate. Dati da cui, fortunatamente, siamo (per adesso) ben lontani. Ma il recente allarme lanciato dai meteorologi per il rialzo delle temperature nei prossimi giorni costringe vigili del fuoco e protezione civile a tenere la guardia molto alta. Magari la colonnina di mercurio non arriverà ai livelli previsti nel sud Italia, qui si parla addirittura di 48°. Però è chiaro che, anche con dieci gradi meno, il rischio resta importante. Eppure "le precipitazioni piovose registrate la scorsa primavera – si legge nel sito della Regione dove si parla dell’Aib (Antincendi boschivi) – hanno attenuato anche per il mese di giugno il rischio di propagazione di incendi. Si è chiuso con ben 37 roghi sull’intera regione, che sono rimasti però circoscritti in sette ettari di superficie boscata. Come numero di eventi si tratta di circa il 50% in più rispetto alla media (24) degli ultimi 5 anni di attività Aib a giugno. Ma in termini di superficie boscata coinvolta dalle fiamme il dato risulta dimezzato rispetto alla media quinquennale di oltre 14 ettari".

"Le piogge che ci sono state fino a fine maggio – osserva al riguardo il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Siena Paolo Bruno De Paola – ci hanno consentito maggiore tranquillità nel mese scorso, anche se le temperature sono risultate molto elevate. C’è stato qualche incendio di sterpaglia, come pure a inizio luglio ma nulla di particolarmente impegnativo. L’episodio più importante si è verificato a Pienza, bruciati diversi ettari senza che venissero però coinvolte abitazioni e persone".

Il fatto, si diceva, che ha piovuto molto in primavera ha attenuato il rischio.

"Sì ma al contempo c’è stata una crescita dell’erba e del verde. Che con le temperature elevate si seccano, rappresentando un problema se non vengono poi tolti. Un cane che si morde la coda, insomma. L’ho visto anche nella rotonda antistante il comando provinciale, dove è stata eliminata l’erba anche perché qui, quando non è possibile alle Scotte, atterra Pegaso".

L’Amiata-Valdorcia vengono considerate, per le loro caratteristiche, le zone più delicate.

"I distaccamenti di Piancastagnaio e di Montalcino, infatti, rispetto agli altri, sono più di frequente impegnati dal fronte del fuoco. Più gravati dal fenomeno".

Quindi c’è maggiore tutela?

"La Regione, proprio di recente, ha pianificato una nuova convenzione che consente di avere due persone e una botte aggiuntivi che possono essere attivati dai comandi per dare mano forte alle squadre nei momenti in cui si registra maggiore pericolo. Saranno dirottate su Montalcino e Piancastagnaio una volta stabilite le modalità di utilizzo. Dovrebbero coprire 47 giorni".

Non c’è una situazione di allarme rosso però anche i sindaci, vedi quello di Sarteano, si premuniscono.

"Si seguono anche le indicazioni della prefettura al riguardo. Che, per esempio, tiene conto della richiesta delle ferrovie circa la necessità di tenere libere da piante le zone a ridosso dei binari e puliti tutti i cigli. Cosa che devono fare anche i privati, prestando particolare attenzione alle aree a ridosso di zone abitate e di annessi".