
Da sinistra Danilo Tacconi, Giorgio Briganti
Un caso di Chikungunya a Castellina in Chianti e subito scatta la disinfestazione disposta dalla Asl, con tre interventi, due già espletati. E’ l’ennesima malattia virale trasmessa da insetto vettore, così come West Nile e Dengue, in questo caso è la zanzara tigre a trasportare il virus.
Il caso non è endemico nel comune Chiantigiano, ma importato dalla Francia: "Il 13 agosto ci è arrivata la comunicazione dalla Lombardia, dove la famiglia francese al centro del caso ha passato una parte della vacanza in Italia prima di arrivare a Castellina – ripercorre Giorgio Briganti, direttore della Prevenzione Asl –. Sulla base dell’indagine epidemiologica fatta dai colleghi della Lombardia, noi abbiamo proceduto con gli adempimenti: capire dove l’infettato risiede e richiedere la disinfestazione al Comune interessato, in un’area di qualche centinaia di metri intorno all’abitazione; oltre a dare indicazioni alla famiglia del paziente, ovvero evitare che il soggetto infetto venga punto da zanzare e così trasmetta il virus. Per evitare questo, il consiglio è appunto di restare a casa o in ambiente circoscritto e usare repellenti. Sono solo consigli, così come indicazioni vengono date al Comune in vista della stagione di diffusione della zanzara: evitare punti di accumulo delle acque e procedere con disinfestazioni precauzionali delle aree dove c’è stagnazione e dove potrebbero svilupparsi larve di zanzara".
Va detto che la turista francese risultata infetta sta bene e la situazione è sotto controllo. Ma cosa è la Chikungunya? "I primi casi sono stati in Africa e il termine è traducibile con ’dolore che ti contorce’ - spiega il dottor Danilo Tacconi, direttore Malattie infettive Asl Sud Est –. Perché questo è uno dei sintomi con cui la malattia si manifesta: febbre, dolori articolari e muscolari appunto, mal di testa e eruzione cutanea. E’ un’infezione virale nota da tempo e diffusa in alcuni Paesi dove è endemica, dall’Oceano Indiano al Sud America, all’Asia. Da noi è poco frequente e i casi diagnosticati risultano nella maggior parte importati: ovvero il primo caso arriva da fuori, poi possono svilupparsi casi autoctoni. Il vettore del virus è la zanzara, del gruppo ’Aedes’, presente in Italia con la zanzara tigre, che attraverso la puntura trasporta il virus da una persona all’altra. La storia epidemiologica ci dice che in Italia nel 2007 c’è stato un importante focolaio a trasmissione locale in Emilia Romagna, con 250 casi descritti. Nel 2017 due focolai a trasmissione autoctona nel Lazio e in Calabria, con quasi 500 casi notificati. Nel 2025 i casi diagnosticati in Italia sono 43, solo 7 autoctoni. In Francia ci sono stati numerosi casi locali; in Cina un focolaio con 7mila persone coinvolte. Come ci si accorge? Il persistere della sintomatologia di solito ci fa ricorrere al medico e ad indagine epidemiologica specifica. Infine la cura: non c’è vaccino e si usano antivirali sintomatici, per curare febbre o dolori con cui la malattia si manifesta. Che ha mortalità bassissima e non ha sviluppi gravi".
Paola Tomassoni