
Andrea Valenti, segretario provinciale del Pd, questa sera sarà alla riunione con la direzione regionale sulle candidature
Questa sera la direzione regionale Pd convocata con i segretari provinciali (on line) potrebbe sciogliere molti modi sulle candidature per le regionali. A partire dal caso dell’assessore alla sanità Simone Bezzini, riproposto con decisione da Siena. "Mi aspetto che questa sia l’occasione per una definizione concreta dei criteri di composizione delle liste, dei percorsi e delle eventuali deroghe", afferma il segretario provinciale Andrea Valenti.
Crede che ci saranno problemi per Bezzini?
"Immagino di no, per noi non è oggetto di deroga perché vale il lodo Ceccarelli (chi ha fatto un mandato da consigliere e uno da assessore può essere ricandidato, fu stabilito nel 2020 ndr). Ma il punto non è nemmeno regolamentare, bensì politico".
Cioè mettere in discussione l’assessore sarebbe come mettere in discussione la sanità regionale?
"La Toscana ha puntato a tutti i livelli sulla sanità pubblica universalistica, è un modello da sbandierare a fronte delle politiche nazionali. Sarebbe un grave errore e offrirebbe argomenti a una destra che a oggi non sa nemmeno chi candida come presidente".
Eppure anche a Siena c’è chi ha pensato a ipotesi alternative...
"Nessuna ipotesi formale è mai stata avanzata al segretario".
La convince l’alleanza con il Movimento 5 Stelle?
"Andava fatto, soprattutto perché è giusto inserirsi in un ragionamento nazionale. Alcuni punti dell’accordo non mi convincono, ma se mi convincessero tutti voterei 5 Stelle".
Non è preoccupato?
"No, perché dopo l’alleanza viene la rappresentanza e in base ai voti si daranno gambe all’azione legislativa".
Cosa non le piace del documento?
"Sull’urbanistica e sui termovalorizzatori mi sembrano posizioni regressive più che progressiste. Ma Giani saprà governare le contraddizioni".
Gli scricchiolii al centro?
"Mi dispiace perché si era provato a fare un centrosinistra larghissimo. E in un quadro di coesione si può stare in una coalizione anche con visioni diverse, provando a crescere".
A Siena che risultato si aspetta?
"Positivo, in provincia e nel capoluogo, dove penso che il Pd resterà il primo partito. Il lavoro della nuova segreteria merita di essere ricompensato con un buon risultato".