
"Volevo rendere i cavalieri non riconducibili a nessuna Contrada", aveva detto l’artista Francesco De Grandi spiegando il Drappellone dell’Assunta. Ma...
"Volevo rendere i cavalieri non riconducibili a nessuna Contrada", aveva detto l’artista Francesco De Grandi spiegando il Drappellone dell’Assunta. Ma è troppo forte per i senesi l’idea di trovare nel Cencio i segni della vittoria. Ad attrarre l’attenzione nella seta sono i "cavalli volanti" che sembrano scendere dal cielo. Tre, di un quarto cavallo c’è solo il posteriore e la coda. Ai tartuchini hanno ricordato, sebbene fossero più fissi, quelli del Drappellone vinto nel 2010, esattamente 15 anni fa, presenti nel Cencio di Franco Fortunato. Una tinta, però, che tende all’arancione, sostengono nel Leocorno. Ma c’è anche un altro particolare che fa pensare: le stelle nel cielo, certo più grandi di quelle di De Grandi, del Palio dell’agosto 2007. E lo scorcio di Siena e della Torre del mangia richiama quelli nei Drappelloni, sempre di Pantaneto, del 2 luglio 2001 e 17 agosto 2022. Stelle? Anche la Pantera nel Cencio del 2 luglio 1994 di Lionni. Tornando ai cavallini, sebbene siano di un giallo netto e non montati perché in una sorta di giostra, sembrano sospesi anche nel Palio conquistato dalla Civetta nel 2009.
Il cielo stellato della seta di De Grandi è comunque scurissimo, quasi nero con le stelle gialle: all’Aquila si apre il cuore. E quella corona gialla della Vergine sembra un’"esplosione" di giallo, dopo tanta attesa. Però la Vergine appare vestita con i colori della Pantera. E’ come, però, se aprendo la stola volesse lasciar intravedere la tinta della Contrada che alla fine si svelerà, la Civetta. L’immaginario dei contradaioli è infinito: la parola ’16 agosto’ è scritta proprio sopra lo stemma dell’Onda. Senza dimenticare l’amicizia della giovane che ha prestato il volto all’Assunta con un dragaiolo. Posando per le foto utilizzate dall’artista ha indossato un abito di... velluto. Chissà chi fra tutti, il 16 sera, avrà avuto ragione.
La.Valde.