
Daniela Miniero ricopre la carica di Segretaria Generale Fiom Cgil Siena
Daniela Miniero, segretaria generale Fiom Cgil Siena entra nel merito della questione sul premio aziendale alla Pramac. "La struttura della Fiom – afferma Miniero – non ha partecipato a tutta la trattativa ma ha partecipato solo a tre incontri e sono stati gli incontri successivi alla conciliazione per l’articolo 28. Dopodiché la posizione della Fiom tutta, compresa la Rsu, era stata chiara noi non avremmo firmato un integrativo che lasciava fuori dal raggiungimento del premio totale i lavoratori che avevano meno di cinque anni di anzianità aziendale. Questo perché era un parametro già esistente nel parametro integrativo ed una parte dei lavoratori non aveva ricevuto il premio pur partecipando agli utili aziendali. In più c’era un altro problema che il parametro della produttività così strutturato non aveva pagato il premio ad un intero reparto". "Riteniamo la posizione assunta dal Segretario della FIM CISL in merito all’accordo sul Premio di Risultato nello stabilimento PR Industrial (Gruppo Pramac) Casole d’Elsa alquanto discutibile – continua – La Fiom ha da subito chiarito a quel tavolo la propria posizione rispetto soprattutto ad un elemento discriminatorio presente nell’accordo". Ed ancora: "La Fiom di Siena non firma alcun integrativo che legittimi e crei un salario d’ingresso che rappresenta una regressione rispetto ai diritti acquisiti dai lavoratori né tantomeno firma, come ha fatto la Fim Cisl in un’altra realtà aziendale, un integrativo definito da due Tribunali illegittimo – afferma in una nota Daniela Miniero –. I parametri stabiliti per il raggiungimento del premio non sono funzionali al suo raggiungimento nella sua totalità e appaiono progettati per escludere i lavoratori con meno anzianità aziendale. È inaccettabile che per avere il 100% del premio un lavoratore debba avere almeno 5 anni di anzianità, come se per 5 anni non avesse contribuito con il proprio lavoro agli utili aziendali. Questo approccio dimostra una mancanza di considerazione per il contributo di tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro anzianità". "Noi della Fiom – conclude – contrattiamo per ridistribuire ricchezze e non per far piacere alle aziende. Non dimentichiamo mai ai tavoli negoziali chi rappresentiamo: i lavoratori e i loro diritti. Riteniamo che l’accordo firmato non rappresenti gli interessi di tutti i lavoratori. Ci auguriamo pertanto di poter fare per il prossimo integrativo una contrattazione più equa e inclusiva, che tenga conto delle esigenze e dei diritti di tutti i lavoratori".