ANDREA CIAPPI
Cronaca

Più forti della mafia. Aperti i locali confiscati

Ponte a Tressa, un Circolo Arci nell’immobile appartenuto alla criminalità. Giani: "Intervento significativo". Berni: "Impegnati contro la malavita".

Ponte a Tressa, un Circolo Arci nell’immobile appartenuto alla criminalità. Giani: "Intervento significativo". Berni: "Impegnati contro la malavita".

Ponte a Tressa, un Circolo Arci nell’immobile appartenuto alla criminalità. Giani: "Intervento significativo". Berni: "Impegnati contro la malavita".

Una festa con protagonisti i cittadini e con loro la cultura, i buoni prodotti della terra, l’incontro tra generazioni. Contro l’economia e la società ‘drogate’ dai tentacoli mafiosi. Lunedì è stato inaugurato il nuovo Circolo Arci di Ponte a Tressa, appunto sistemato in locali definitivamente confiscati alla mafia. Sarebbe il settimo immobile nella provincia di Siena che è andato incontro a questo tipo di iter. Nel circolo, si possono trovare anche uno spazio per i più piccoli e le famiglie, una biblioteca, oltre le normali attività di ogni altro circolo. Ecco la parola: normalità di relazioni umane in un luogo in cui il crimine aveva messo le mani. L’ha sottolineato il presidente della Regione, Eugenio Giani, in un messaggio via telefono al momento del taglio del nastro in quanto non poteva essere presente (rappresentato sul posto dall’assessore Stefano Ciuoffo).

"Quello di oggi – ha detto Giani – è un intervento significativo che ci porta sul terreno del contrasto alla criminalità mafiosa". Parole fatte proprie poi dai rappresentanti dell’Arci, anche via social: "Sognavamo una nuova sede e ci è stato affidato un compito: fare di questo posto confiscato alla mafia un luogo da restituire alla comunità, un luogo di legalità e legami, di socialità e crescita. Oggi abbiamo inaugurato il nuovo Circolino di Ponte a Tressa. Un grazie enorme a Comune e Regione, Arci provinciale e a tutti quelli che ci hanno creduto".

È intervenuto il sindaco di Monteroni d’Arbia, Gabriele Berni: "Un altro tassello, dopo Suvignano (la vicina grande tenuta sequestrata per la prima volta dal giudice Giovanni Falcone nel 1983, ndr), che certifica il nostro impegno nel cercare di estirpare la mafia dal nostro territorio, rendendo quei luoghi una volta simbolo di malavita dei posti aperti alla nostra comunità".

Presenti anche gli assegnatari degli alloggi di edilizia residenziale pubblica requisiti alla mafia, "per un totale – afferma il sindaco – di quattro alloggi attualmente assegnati e un alloggio che il Comune ha destinato all’emergenza abitativa". Si tratta – ancora il primo cittadino – di "nuovi spazi che si aggiungono agli altri requisiti alla malavita organizzata a cui il Comune ha già trovato una nuova destinazione, tra cui un fondo dove si svolgono attività ambulatoriali e sociali, due appartamenti e uno spazio dove lavora una pizzeria". C’erano anche il presidente del circolo, Paolo Gorelli, e Serenella Pallecchi, presidente territoriale Arci Siena.