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Oca, la promessa di Tittia: "Facciamo un brindisi alle prossime vittorie. Il meglio deve venire"

Il capitano Duccio Cottini già guarda al 2026 invocando compattezza "Non so quanti credessero al successo dopo la mia elezione di dicembre".

Il capitano Duccio Cottini già guarda al 2026 invocando compattezza "Non so quanti credessero al successo dopo la mia elezione di dicembre".

Il capitano Duccio Cottini già guarda al 2026 invocando compattezza "Non so quanti credessero al successo dopo la mia elezione di dicembre".

di Laura ValdesiSIENA"L’Oca senza coraggio non sarebbe l’Oca. Non ci vedrete mai a capo chino, abbiamo scelto di essere diversi e ce ne vantiamo. Stateci dietro se ne siete capaci". E ancora: "Giovanni è stato pronto alla chiamata non per tirare un calcio di rigore ma ha scelto la squadra. E’ stata una vittoria che ha un solo nome: Infamona". Scatenato il capitano Duccio Cottini, che parla per quasi venti minuti alla cena della vittoria. E tratteggia un rapporto con Tittia sempre più saldo. Parole non scontate che certo avranno un peso anche nel Palio 2026. "Non è solo il miglior professionista in circolazione ma una persona vera, serio affidabile, lineare. All’inizio ci siamo studiati, annusati, lui fantino affermato custode di segreti e strategie di Palio, io esordiente con tanta voglia di fare. Alla fine c’è stata fiducia, senza forzature. Siamo felici di questo rapporto che viene da lontano e si rinnova. Tittia troverà sempre supporto in Fontebranda, famiglia che lo accoglie e lo rispetta". "Mi sento un ragazzo molto fortunato, è la quarta volta che festeggio con voi. Grazie a chi mi è vicino stasera (la dirigenza, ndr) ma grazie anche a tutto il popolo di Fontebranda che ha sempre tirato fuori il meglio di me. Sempre. E il meglio ha ancora da venire", ha esclamato il fantino invitando a brindare "alle nostre prossime vittorie. Le strade s’incontreranno ancora". Un leit motiv nel discorso di Cottini quello dell’unità: "Quando ci muoviamo compatti non ce n’è per nessuno". Nessuna rivalsa, dopo la vittoria. "Non so dire, in tutta onestà, quanti ci credessero dopo la mia elezione di dicembre che non è stata un plebiscito. Ma c’è stato dialogo, forti dei valori dell’appartenenza e della condivisione. Abbiamo avuto riscontri straordinari. Quelli che erano scettici hanno cominciato a portare rispetto, quelli che erano dubbiosi a crederci, quelli che erano già fiduciosi si sono fatti prendere dall’entusiasmo. Per me è stata la cosa più grande", ammette Cottini declinando ciò in cui crede: "Custodire i rapporti umani, valorizzare i collaboratori, essere sinceri e coerenti. Dare l’esempio con i fatti. Essere uomini, insomma, e non quaquaraqua". Già guarda avanti, al 2026: "Il prossimo anno sarà diverso, nuove situazioni e scenari. Li affronteremo con più esperienza, con consapevolezza e coraggio. Il futuro lo costruiremo tutti insieme". Un successo che ha ribadito il primato dell’Oca nella storia del Palio e nelle statistiche, il concetto che segna a più riprese il discorso del governatore Claudio Laini. "Noi siamo bellissimi, fortissimi, audaci, i migliori. Il popolo di Fontebranda – rivendica - è il dono che Zeus ha voluto per Siena". "Non facciamo mai le cose per caso, la nostra è una scienza che si tramanda e che riesce a farsi amica la sorte", sostiene orgoglioso.