LAURA VALDESI
Cronaca

Giovane maltratta la compagna incinta e la nonna invalida al 100%

Condannato a sei anni e mezzo un 28enne originario di Poggibonsi. Faceva uso di droga e alcol

Il tribunale di Siena

Il tribunale di Siena

Siena, 28 maggio 2025 – Nonni e nipoti, spesso questi ultimi li amano quanto i genitori. A volte di più. Si instaura un rapporto speciale. Di complicità e affetto incondizionato. Non era il caso di un 28enne originario di Poggibonsi che dei nonni, in realtà, proprio non si curava. Anzi, li maltrattava costringendoli a vivere ormai chiusi in alcune stanze. Specie quando il nipote portava amici e faceva uso con loro di stupefacenti oppure beveva troppo. Il suo comportamento esagerato, aggressivo e sopra le righe l’ha fatto finire in mezzo ad un mare di guai.

Un lungo elenco di reati alle spalle. Alcune condanne. A cui ieri si è aggiunta quella per maltrattamenti nei confronti appunto della nonna, che era peraltro invalida al 100% ed è poi deceduta ma per altre cause, e del marito di quest’ultima. Il giovane la minacciava e la offendeva. L’aveva aggredita. Un inferno in terra per l’anziana visto che vivevano nella stessa abitazione a Colle Val d’Elsa. In realtà il processo davanti al collegio Frangini era frutto della riunione di due procedimenti, sempre per maltrattamenti. Non si era limitato infatti ai nonni a cui chiedeva anche soldi ma aveva fatto del male anche alla compagna in attesa di un bambino. La donna aveva presentato denuncia ma poi né lei, né il marito della nonna, si erano voluti costituire parte civile nel processo.

Il pubblico ministero Valentina Magnini ha chiesto al collegio una condanna pesante, 10 anni, per i maltrattamenti e per le lesioni ai danni della fidanzata. Il giovane era assistito dall’avvocato Manfredi Biotti che lo segue da tempo in quanto ha anche un precedente specifico passato in giudicato. L’uomo si trova attualmente in affidamento in prova a scopo terapeutico in una comunità per cercare di uscire dal tunnel degli stupefacenti. I giudici l’hanno condannato a sei anni e mezzo. Ora si attendono le motivazioni per valutare l’eventuale appello. Resta la brutta storia. La grande sofferenza di questa famiglia.