
Giuseppe Giordano, assessore comunale alla sanità
"Basta con le inaugurazioni spot in àmbito sanitario, personalmente non sarà più presente da qui alle elezioni regionali". Giuseppe Giordano, assessore comunale alla sanità, lancia quella che non è solo una provocazione: "Da alcune settimane – osserva – si concentrano eventi inaugurali con la presenza di autorità regionali direttamente interessate alla tornata elettorale del prossimo mese di ottobre. Tutto ciò si sta inusualmente intensificando nel periodo estivo e ha tanto il sapore di spot elettorali che dovrebbero, a mio parere, essere evitati".
Assessore, ma non si tratta di interventi importanti che è doveroso sottolineare?
"Certo, è di assoluto rilievo l’ammodernamento e l’efficientamento delle strutture sanitarie, così come riconoscere e valorizzare concretamente il lavoro dei professionisti della sanità senza il quale il taglio dei nastri non avrebbe alcun senso".
E allora cosa farebbe?
"Sarebbe sufficiente informare la cittadinanza, senza tanto clamore e altrettante vetrine. Per questo ho deciso che non parteciperò ad altre inaugurazioni utilizzate per fini propagandistici, fino al termine della campagna elettorale delle regionali".
Però lo dice anche da una chiara scelta di campo, anche se lei è un civico...
"Lo dico perché la Toscana ha bisogno di un cambio di passo su tanti aspetti: da una nuova riqualificazione urbana a infrastrutture sostenibili, da investimenti nel benessere sociale alle politiche per trattenere i giovani nel nostro territorio. Fino al contenimento delle tasse regionali, particolarmente severe anche per rimediare a sprechi ed errori di programmazione".
Cosa auspica per la Toscana?
"Tutto ciò che è fermo da tempo non porta mai buoni frutti. A Siena le responsabilità della sinistra sono enormi: prima tra tutte l’isolamento dovuto a scelte urbanistiche e industriali che ci hanno tagliato le gambe e che ora esplodono con tutta la loro gravità. Ne è esempio la vicenda Beko dalla quale si sta uscendo solo grazie al lavoro certosino del sindaco e del Governo".
Sul tavolo c’è anche un rapporto non sempre semplice tra il capoluogo e il territorio.
"È indispensabile un progetto di centralità della città che non può prescindere da un allargamento dei suoi confini ai comuni contermini. Siena sopporta gli oneri sociali di un territorio più vasto, di paesi vicini abitati da cittadini senesi. Questo problema va affrontato concretamente spogliandosi delle appartenenze politiche".
Emergono però talvolta elementi di contrasto, perché?
"È piu difficile essere amministratori oggi rispetto al passato, quando, attraverso la Banca, c’erano risorse sovrabbondanti per città di 54mila abitanti che si poteva permettere di essere generosa con un territorio vasto, un territorio ultraprovinciale che ora si rivolta contro con spirito di rivalsa. Tutto era reso ancor più facile da una politica egemone, con un unico blocco di potere controllava tutto. Molti amministratori del passato hanno avuto vita facile nel governare la città e oggi suderebbero sette camicie".
Un tema d’attualità, che riguarda tutto il territorio, sono le difficoltà del settore turistico. Come le valuta?
"Gli ultimi anni sono stati eccezionali per le attività di ristorazione ed è difficile che qualcuno possa ragionevolmente pensare che questo trend possa continuare senza flessioni, in uno scenario internazionale assai complesso. Paghiamo anche lo scotto della visione della città voluta da precedenti amministrazioni di sinistra, autrici di slogan promozionali per far visitare la città in tre ore. Ciò non significa, rassegnarsi, ma analizzare e confrontarsi sulle prospettive future".
Partendo da dove?
"L’ampia concessione di suolo pubblico per le attività di ristorazione, le recenti modifiche del regolamento per la tutela del patrimonio culturale e delle attività del centro storico e del territorio, il lavoro da parte della Dmo Terre di Siena, l’eccezionale offerta culturale, sono solo alcuni fatti concreti dell’attenzione che l’amministrazione comunale riserva a un settore fondamentale come il turismo. Tuttavia c’è piena consapevolezza che sia necessario portare avanti politiche per la destagionalizzazione del turismo".
O.P.