
A lavori conclusi, il Santa Fina diventerà un polo cruciale per la sanità di San Gimignano, tra ambulatori medici, sportello Cup, ospedale di comunità
Lavori del nuovo e atteso complesso sociosanitario del Santa Fina, con il cantiere aperto il primo gennaio 2024: dopo la veloce demolizione della vecchia Rsa (ex sanatorio) su via delle Romite il cantiere continua (quasi) spedito il suo cammino a piccoli passi. Circolano voci piuttosto preoccupate della comunità delle torri sull’attesa riqualificazione funzionale del nuovo presidio socio sanitario del Santa Fina che, secondo il crono-programma della prima fase, dovrebbe essere consegnato il primo luglio 2026. Per un importo base di 5,7 milioni di euro, finanziato dalla Asl Toscana sud est, dal Comune di San Gimignano che rappresenta poco più del dieci cento di proprietà del centenario ospedale e dal contributo della Fondazione Mps. La seconda fase dei lavori del complesso di via Folgòre è ancora tutta da decifrare, mettendo nero su bianco una spesa di una dozzina di milioni. Dovrà nascere l’ospedale di comunità, la parte museale con gli oramai feriti e quasi perduti affreschi secolari dell’ingresso, gli ambulatori dei medici specialistici, lo sportello Cup e gli attesi, come il pane, ambulatori dei medici di famigla di cui in centro storico non c’è più traccia, spostati nella periferia. Ma questa è un’altra storia. Come quella degli "Spedali Riuniti", costruiti nel XIII secolo con i "fiorini" del popolo a nome della beata Santa Fina da San Gimignano. Della storia è rimasta la lapide al secolare portone d’ingresso di via Folgore. "I lavori e non si sono mai fermati, il lavoro continua all’interno del vecchio ospedale", è quanto trapela dall’Asl. Tutto tranquillo o quasi, in attesa del primo luglio 2026 al Santa Fina. La beata dei "miracoli".