
Alessandro Napoli è tra i fondatori di Lemons in the Room
Siena terra di tradizioni ma anche di startup. Lo dimostra la storia di Lemons in the Room, realtà incubata da Ikigai, l’acceleratore di Fondazione Mps, che partecipa a Techstars. La startup sfrutta la realtà virtuale per creare soluzioni per migliorare la formazione degli operatori e il benessere psicologico dei pazienti. "Siamo quattro amici che si sono conosciuti all’università, abbiamo iniziato a studiare e poi a lavorare insieme – spiega il fondatore Alessandro Napoli –. In realtà, all’inizio avevamo un’altra idea, sempre nel mondo della sanità: un braccialetto smart per bambini. Però ci siamo resi conto che era troppo complessa da realizzare. Nel frattempo, siamo entrati nel circuito delle startup e abbiamo partecipato a Ikigai, grazie a cui abbiamo iniziato a capire come funziona questo mondo". Ed è stato in quel contesto che il progetto è virato verso strade inedite. "Abbiamo abbandonato l’idea del braccialetto per sostituirla con quella della realtà virtuale negli ospedali, àmbito in cui abbiamo percepito un bisogno reale e concreto. La realtà virtuale rispondeva a una necessità su cui potevamo costruire qualcosa di interessante – afferma Napoli –. L’idea è nata dai nostri background messi insieme, medico e ingegneristico. Abbiamo cercato di farli combaciare per trasformare un bisogno medico in una soluzione concreta, grazie alle competenze tecniche". Da lì è partito il viaggio, che porterà Lemons in the room nelle strutture di tutto il mondo. "Ikigai e Fondazione Mps sono stati fondamentali per darci una struttura più organizzata e concreta: è stato il punto di svolta – dice Napoli –. Siamo riusciti a entrare in Techstars, un percorso internazionale che ci ha fatto crescere in modo esponenziale".