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Infezione da Shigella. Ecco l’anticorpo monoclonale

Tls ha identificato una molecola con una potente attività battericida capace di conferire una protezione completa dal contagio da S. sonnei .

Laboratori

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Pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale PNAS - Proceedings of the National Academy of Sciences - lo studio dal titolo “A multifunctional anti-O-Antigen human monoclonal antibody protects against Shigella sonnei infection in vivo” dedicato a Shigella (S. sonnei), batterio sempre più resistente ai farmaci e causa di infezione intestinale potenzialmente fatale nei bambini sotto i cinque anni. Il progetto di ricerca è stato condotto dalla Fondazione Toscana Life Sciences che ha visto al lavoro ricercatori e ricercatrici del MAD Lab, della Tumour Immunology Unit e del DaScH Lab. L’attività di ricerca è il frutto della collaborazione con Università di Siena, GSK Vaccines Institute for Global Health (GVGH), University of Maryland School of Medicine, Baltimora – USA, Università degli Studi di Napoli Federico II, GSK - Siena, Cincinnati Children’s Hospital Medical Center, Cincinnati – USA, Institut Pasteur de Lille – France e Fondazione Biotecnopolo di Siena.

Il lavoro di ricerca, coordinato da TLS, ha condotto alla scoperta di anticorpi monoclonali umani contro S. sonnei, una specie la cui prevalenza è in costante aumento in tutto il mondo ed è associata a infezioni spesso resistenti agli antibiotici oggi disponibili. Il team ha isolato anticorpi generati in risposta a un vaccino sperimentale contro S. sonnei seguito da un’infezione umana controllata e li ha esaminati utilizzando un pannello di saggi high-throughput. Una molecola, in particolare, ha dimostrato una potente attività battericida in vitro e, quando testata ex vivo e in vivo, è stata capace di inibire l’invasione delle cellule epiteliali intestinali e di conferire una protezione completa dall’infezione da S. sonnei.

La shigellosi, infezione intestinale causata dal batterio Shigella, rappresenta una sfida di salute pubblica globale che riguarda soprattutto i Paesi a basso e medio reddito, causando una notevole morbilità e mortalità soprattutto tra i bambini di età inferiore ai 5 anni.