
Il passaggio del Giro d'Italia nella tappa 8
Siena, 18 maggio 2025 – La chiamano ‘la tappa degli sterrati’, per le strade bianche che caratterizzano la parte finale del tracciato, con chiaro richiamo alla Classica del Nord più a sud d’Europa. Difficoltà: tre stelle, per soddisfare il palato di chi apprezza la polvere e il fango sulla faccia. Centottantuno chilometri, da Gubbio a Siena (partenza alle 13, arrivo alle 17,30 circa), due Gran Premi della Montagna (La Cima e San Martino in Grania) e una città che non vede l’ora di salutare l’arrivo della nona tappa del Giro d’Italia, nella meraviglia di piazza del Campo.
Trentanove anni dopo l’ultima volta, quando a guidare le bici erano (il vincitore finale) Visentini, Saronni, LeMond, Piasecki, trionfatore della tappa. E Moser, accolto nella Conchiglia dallo strscione ‘W’, uno tra i tanti appesi alle inferriate delle terrazze affacciate su Fonte Gaia, traguardo d’allora. La Corsa Rosa aveva già calcato le lastre nel 1913, nel 1929, nel 1948, nel 1952, nel 1957 e nel 1978: ricordi persi nel tempo o impressi nella memoria di chi non è più ragazzino. Oggi la grande chance, per tutti gli appassionati, al di là dell’anagrafe, di vivere quelle emozioni. In una città colorata, di rosa e non solo, rumorosa, viva, piena, aperta.
Profumata di hot dog e di gin, anche in quegli spazi, solitamente vuoti o deputati ad altre funzioni. Siena-ciclismo, un binomio vincente, che appassiona, anche gli stessi atleti. I nomi dei partecipanti al Giro sono quelli che scaldano dentro: no, il campionissimo Tadej Pogacar, non c’è, ha scelto di ricaricare le batterie in vista del Tour de France. Ma del resto, il ‘cannibale’ sloveno, ha già dato e non poco sulle Terre di Siena, conquistando poco più di due mesi fa la sua terza Strade Biache.
La natura del tracciato della nona tappa, fatta di tratti tecnici e sterrati mette allora sotto i riflettori Pidcock, già avvezzo alle strade bianche, così come van Aert, altro ‘esperto’ della classica senese, ma anche Roglic, Ayuso, Carapaz o Zana. Occhi puntati sulle stelle in terra, ma anche al cielo: le previsioni di 3Bmeteo, il ‘meteo ufficiale’ della Corsa Rosa annunciano un pomeriggio con spiccata instabilità atmosferica nelle aree attraversate dalla corsa con elevato rischio di acquazzoni sparsi anche a carattere temporalesco. Condizioni atmosferiche che potrebbero rendere ancor più dura la tappa, considerando, appunto, i cinque tratti di sterrato che dovranno percorrere i ciclisti. Trenta chilometri di polvere, sudore e fango sulla faccia.