LAURA VALDESI
Cronaca

Donna uccisa a Castellina in Chianti, il giallo s'infittisce. Probabile movente economico

Il sindaco: "Comunità molto dispiaciuta". Franca Genovini non rispondeva, il parroco si allarmò e avvertì il Comune. Sono stati effettuati anche esami tossicologici per verificare anche l'ipotesi di un avvelenamento

INdagini della procura di Siena guidata dal procuratore Andrea Boni

INdagini della procura di Siena guidata dal procuratore Andrea Boni

Castellina in Chianti (Siena), 21 agosto 2025 – Non rispondeva a nessuno. Il parroco, preoccupato, telefonò in Comune. Entrarono carabinieri e 118 nell’abitazione di Malafrasca, poco fuori Castellina in Chianti. Ma per Franca Genovini, 85 anni, non c’era più niente da fare. Senza vita, su una sedia, in cucina. Sembrava che fosse morta per cause naturali ma la salma da un anno e 14 giorni si trova all’obitorio delle Scotte a disposizione dell’autorità giudiziaria. E dopo dodici mesi di indagini condotte nel riserbo più assoluto, alimentando il mistero intorno al caso, la procura conferma (come anticipato il 17 agosto da La Nazione) che c’è un fascicolo per omicidio doloso pluriaggravato, rapina pluriaggravata ed autoriciclaggio.

Di più: due donne indagate. Una 25enne originaria di Taranto e una 36enne nipote acquisita della pensionata, secondo Adnkronos e Gazzetta del Mezzogiorno. Sullo sfondo un possibile movente economico. Svolte anche prove tossicologiche, probabilmente per verificare l’eventuale ipotesi di un avvelenamento. L’inchiesta infatti non è chiusa. Una delle indagate ha chiesto l’incidente probatorio per accertare le cause del decesso. «Dal 9 ottobre ad oggi è in corso – conferma il procuratore Andrea Boni – l’incidente probatorio collegiale che presenta plurimi e particolari elementi di complessità. Proprio la difficoltà di tale atto istruttorio ha reso necessario mantenere la salma a disposizione fino ad ora».

Franca Genovini era conosciutissima a Castellina. Dava una mano a tenere in ordine la chiesa, era molto religiosa. Non perdeva una messa e non si tirava indietro quando c’era da aiutare il parroco nelle piccole cose quotidiane. «Sorella di don Giuliano – dice il sindaco Giuseppe Stiaccini –, parroco di Castagnoli, scomparso alcuni anni fa e di cui ero amico. L’ultima volta l’ho vista per la festa del perdono di Assisi, era l’1 o il 2 agosto 2024, nella cappellina di San Francesco in via Ferruccio. Mi apparve un po’ stanca, non ci parlai. Ora attendiamo di dargli l’ultimo saluto. Il sentimento della comunità è di grande dispiacere se l’ipotesi sarà confermata», aggiunge Stiaccini. I carabinieri che intervennero sul posto devono essersi accorti che mancavano monili d’oro che l’anziana indossava. Perché la procura svela che il giorno dopo il rinvenimento del cadavere venne aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio, oltre a disporre l’autopsia.

«Le prime immediate indagini, con l’acquisizione delle immagini prodotte dalle telecamere di videosorveglianza comunali consentivano, unitamente ad ulteriori elementi, di accertare che le indagate avevano ceduto alcuni beni in oro appartenuti alla vittima ad un compro oro di Poggibonsi». Sembra confermato anche da bonifici e conti correnti. Dall’autopsia emergeva intanto il sospetto che la morte fosse avvenuta «per atti violenti di terze persone». Furono subito indagate le due donne, scattarono sequestri e perquisizioni dal parte dei carabinieri del reparto operativo di Siena, guidato dal colonnello Gennaro Nasti. I carabinieri del Ris ad ottobre tornarono nella casa dell’85enne.