
Nel mirino l’Ato Merse, Chiusdino in primo luogo .
Non solo rischio di alluvioni improvvise. E’ sempre aperto il dossier ambientale in Alto Merse (Chiusdino in primo luogo). All’imbocco dell’ex miniera di Campiano in alta valle del Merse, nel comune di Montieri (ma il bacino sconfina subito dopo appunto in quello di Chiusdino ospitando tra l’altro la celebre Abbazia di San Galgano), prosegue l’attività di depurazione delle acque del fiume, ormai dal lontano 2001.
A proposito, l’amministrazione di Montieri ha appena accertato l’entrata di quasi 650mila euro per la conduzione dell’impianto di Ribudelli per il periodo gennaio-marzo 2025, in base all’accordo con Eni e Regione. E’ un impianto costoso ma necessario per garantire la tutela dell’ambiente: è operativo dal 2001 - si spiega - "come intervento di messa in sicurezza di emergenza per contenere la diffusione degli inquinanti".
Un passo indietro: Cambiano ospitava una vastissima miniera di pirite, che veniva trasportata sulla costa toscana per la produzione di acido solforico. Le ‘ceneri’ di pirite venivano poi ricollocate in miniera, dove l’acqua veniva drenata. Chiusa la miniera nei primi anni ’90, l’acqua non veniva più drenata e ha progressivamente allagato le gallerie.
Sbucò nel rio Ribudelli (trattandosi di una montagna carsica) nella primavera 2001 carica di veleni (acqua rossa con arsenico) delle ‘ceneri’, che si riversarono nel Merse. Fu necessario perciò l’impianto di depurazione. Che è costoso: funziona da oltre un ventennio, e se solo per tre mesi la spesa è di 650mila euro si può immaginare il ‘valore’ globale ad oggi. (Presidente del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno, Paolo Masetti, in foto)