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Chi era Daniele Pieroni, la prima persona in Toscana a ricorrere al suicidio assistito

Residente in provincia di Siena, si era rivolto all’Associazione Luca Coscioni già a partire dal 2023. A metà maggio ha messo fine alla sua vita autosomministrandosi il farmaco. Con lui, in questo suo ultimo passo, c’erano rappresentanti dell’associazione e i familiari

Daniele Pieroni, l'uomo che per primo in Toscana ha usufruito del suicidio assistito (Foto da Facebook)

Daniele Pieroni, l'uomo che per primo in Toscana ha usufruito del suicidio assistito (Foto da Facebook)

Chiusi (Siena), 11 giugno 2025 – Si chiamava Daniele Pieroni, viveva a Chiusi in provincia di Siena e aveva 64 anni l’uomo che, per primo in Toscana, ha potuto usufruire del suicidio assistito dopo la promulgazione della legge regionale “Liberi Subito” approvata dal consiglio nel febbraio 2025. Di lui parla l’associazione Luca Coscioni, che lo ha assistito in questo percorso. Pieroni ha messo fine volontariamente e consapevolmente alla sua vita lo scorso 17 maggio in provincia di Siena.

L’uomo era affetto dal 2008 dal morbo di Parkinson e aveva grosse difficoltà nell’alimentazione, come spiega l’associazione. Nell’agosto 2023, tramite un amico, aveva contattato il Numero Bianco dell’Associazione Luca Coscioni per ricevere informazioni su come accedere alla morte volontaria assistita. Gli erano state fornite tutte le indicazioni su come accedere alla morte volontaria assistita, sul percorso di sedazione palliativa profonda e sul distacco dei trattamenti in corso. Pieroni ha inviato richiesta formale all’Asl il 31 agosto 2023. 

"Dopo aver ricevuto, lo scorso 22 aprile – dice ancora l’associazione Luca Coscioni – l’esito positivo delle verifiche previste dalla sentenza della Corte costituzionale nota come ‘Cappato-Dj Fabo’, Daniele, meno di un mese dopo, ha confermato la volontà di procedere a casa. Il tutto si è svolto nel pieno rispetto della procedura prevista dalla legge toscana e delle condizioni stabilite dalla Consulta. A casa sua è stato preparato il farmaco letale, che Daniele si è autosomministrato”.

Erano presenti, su base volontaria, due dottoresse e un medico legale dell’Asl. Accanto all’uomo c’erano anche Felicetta Maltese, coordinatrice della Cellula toscana dell’Associazione Luca Coscioni, il fiduciario di Daniele, le badanti e i familiari. Alle 16:47 Daniele ha attivato il dispositivo a doppia pompa infusiva e alle 16:50 ha smesso di respirare.

“Il personale sanitario è stato esemplare, presente non solo sul piano professionale ma anche umano. È importante che la legge abbia funzionato e che l’ASL abbia rispettato i tempi con serietà e rispetto”, ha dichiarato Felicetta Maltese, attualmente indagata insieme a Marco Cappato e Chiara Lalli per aver aiutato un altro cittadino toscano, Massimiliano, affetto da sclerosi multipla, ad accedere al suicidio assistito in Svizzera.

“La legge toscana sul fine vita, frutto di un’iniziativa popolare sostenuta da oltre 11.000 persone, è un atto di civiltà e responsabilità che garantisce tempi certi per l’accesso all’aiuto medico alla morte volontaria, applicando quanto già stabilito dalla Corte costituzionale”, dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretaria nazionale e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.