
Nicoletta Della Corte
Sarà protagonista alla Fortezza Medicea l’11 agosto dello spettacolo ’Così lontani, così vicini’: cantante, attrice soprattutto interprete. Nicoletta Della Corte canta Conte e De Andrè per la rassegna ’Sboccia l’estate 2025’.
Come nasce l’idea dello spettacolo?"Durante il periodo del Covid. Avevo il desiderio di impegnarmi su un tema che mi coinvolgesse totalmente e mi è ritornato alla mente l’ultimo e unico concerto che vidi allo Smeraldo di Milano di Fabrizio De André. Mi aveva emozionato, facendomi sentire in una liturgia. Ho cominciato così a leggere, a informarmi su questo grande cantautore, il primo che ha avuto il pregio di portare la cultura all’interno della canzone e più mi addentravo, più mi risuonava, nonostante le loro differenze, la personalità di Paolo Conte, che conoscevo bene anche personalmente e le affinità che lo collegavano a De Andrè".
Perché proprio loro?"Sono entrambi della stessa generazione e ’l’Amico fragile’ ha un papà borghese e piemontese, come Paolo, torinese per la precisione. Entrambi hanno passato il periodo della Seconda Guerra Mondiale dai nonni, nella campagna astigiana, di cui si sono innamorati. Quindi la prima liason è il luogo, i luoghi. Conte ha scritto Genova per noi, dedicandola alla città natale di Fabrizio e a Revignano d’Asti, De Andrè ha visto Nina volare. Il secondo punto è la relazione che entrambi hanno con la canzone francese. C’è il rapporto poetico che i francesi hanno con la canzone, la teatralità e la tradizione come avviene nella canzone napoletana che entrambi amano e frequentano. Terzo punto: il rapporto con le donne, questo loro tenere alla giusta distanza del desiderio, la figura femminile per poterla ammirare, idealizzare e cantare. Princesa, Madeleine, Dolcenera, Wanda, nomi evocativi. E ultimo punto, entrambi sono due artisti liberi che cantano e suonano solo quello che hanno nel cuore, aldilà della moda che Paolo considera la strega dei nostri tempi".
"Lilli Greco non capisce ma che Dio lo benedica", cantava De Gregori. Leggo che Lilli Greco è stato nel suo percorso artistico."C’è sempre l’ombra, o meglio la luce di Lilli Greco a illuminare il mio cammino. E’ stato il mio mentore, e con lui tutto ha avuto inizio. Ho vissuto di musica stando in sua compagnia, ho lavorato come un soldatino e la mia vita interiore si è arricchita di bellezza. Tramite Lilli ho conosciuto Paolo Conte, nel 1998, poi, con calma e dedizione, abbiamo messo su un repertorio e abbiamo cominciato a girare. Che dio lo benedica… come giustamente dice il Principe!".
Infine Siena..."Sono venuta a Siena per la prima volta a lavorare all’Accademia dei Rozzi, invitata dal prezioso Maurizio Bianchini. Una lettura interpretata di un bellissimo libro di Claudia Costantino, intitolato ’Il Faro, storie di viaggi, di cavalli e...’. Ho avuto l’opportunità di visitare l’Accademia Chigiana, altro luogo che mi ha conquistato completamente. Che bel personaggio il Conte Guido Chigi Saracini. Bisognerebbe dedicargli uno spettacolo!". Massimo Biliorsi