
Per la prima volta in città, ieri c’è stato lo sciopero della categoria. Sanò, presidente del Consorzio: "Il Comune resta fermo sulle sue idee. Questo è troppo penalizzante ai fini dell’offerta di un buon servizio".
Una città senza tassisti, questa la conseguenza dello sciopero indetto dall’associazione di categoria dopo il divieto di transito davanti a Palazzo pubblico ribadito dal Comune, e l’insoddisfazione per la nuova postazione in Piazzale Rosselli, ma soprattutto per il divieto di transitare all’interno della cosiddetta ’Y storica’. Il tavolo di martedì con il sindaco Nicoletta Fabio e l’assessore Enrico Tucci non ha placato, anzi ha rinvigorito la protesta dei tassisti di Siena, che hanno scioperato in presidio alla stazione dalle 10 alle 16, non garantendo il pieno servizio fino alle 24.
"Dopo tanti tavoli di trattativa con il Comune, le nostre rimostranze riguardo le problematiche legate al transito nella ’Y storica’, soprattutto in Banchi di Sotto, non sono state accolte – ha detto Giacomo Sanò, presidente del Consorzio Tassisti Senesi –. Il Comune resta fermo sull’idea di non permetterci il transito e per noi questo è troppo penalizzante ai fini dell’offerta di un buon servizio taxi. Stessa cosa vale per quanto riguarda il transito di fronte al palazzo comunale. È chiaro che d’estate ci siano più attese rispetto all’inverno, ma adesso la situazione si è aggravata".
Un capitolo a parte, quello che riguarda la fermata di piazzale Roselli, che comunque genera non pochi problemi ai tassisti nella gestione quotidiana del lavoro e dei flussi. "Il fatto di non poter transitare davanti al Comune si aggiunge al problema relativo a Banchi di Sotto. Inoltre, la nuova fermata alla stazione è distante da tutti i punti di arrivo: dal centro commerciale, dalla fermata degli autobus e dall’uscita dai treni – ha spiegato Sanò –. Prima eravamo in un punto centrale, visibile da ogni lato. Ora siamo in fondo. In più, condividiamo il parcheggio con la farmacia, i cartelli sono messi a caso e i clienti non sanno dove trovarci. La viabilità diventa anche stretta qui in curva per via dei bus. Durante il Giro d’Italia poi sono stato costretto ad assumere degli steward per indicare dove fossimo: una cosa abbastanza ridicola".
Su questi temi comunque lo scontro tra tassisti e Comune sembrerebbe meno aspro: non sarebbe infatti arrivato un ‘no’ netto come quello espresso sul tema della viabilità nella ’Y storica’. "Riguardo la situazione alla stazione, il sindaco mi è sembrato aperto, ha capito che c’è un problema da risolvere – ha ammesso Sanò –: Nicoletta Fabio ha visto foto e video, le ho spiegato personalmente i fatti e ho fatto presente anche che gli autobus spesso invadono il nostro parcheggio".
In presidio a scioperare ieri era circa una ventina di tassisti, fra cui anche l’ex presidente Cotas, ora presidente sindacato Uritaxi sezione di Siena, Nicola Borghi, che ha ricordato la genesi dell’attuale situazione: "Questa delibera, scritta nel 2015, era stata già messa da parte proprio per i disagi che creava, sia per l’utenza che per noi tassisti – ha rimarcato –. Oggi è stata ripresa così com’era, senza considerare che non è sostenibile. Credo sia necessario trovare un punto d’incontro, perché così non è proprio possibile garantire un servizio, specialmente in un periodo come questo, già pienamente dentro la stagione turistica".
La via del dialogo è quella da percorrere e se i tassisti non sono intenzionati a fare passi indietro sui loro tre punti principali. Tolto il nodo stazione, su cui sembrerebbe comunque esserci una sorta d’intesa con il Comune, ci sarebbero comunque alcuni passi da fare per favorire l’incontro tra le parti. "Si potrebbe lavorare sul fatto che il divieto per la ’Y storica’ vale anche in orario notturno, e questo è assurdo – ha spiegato Borghi –. Faccio un esempio: di notte, se voglio raggiungere piazza Indipendenza e mi libero vicino a via di Città, non posso più andarci per via diretta. Ma non c’è nessuno per strada a quell’ora. Consiglierei anche di darci la possibilità di salire in Piazza del Campo da Salicotto e uscire da via Duprè, qualora si arrivi dal Casato. Se ricevo una chiamata al Bandierino e mi trovo in zona Casato, perché non posso transitare? Passare da Salicotto eviterebbe l’area davanti al Palazzo Pubblico, che pare sia quella più sensibile".
Nonostante la volontà di collaborazione, non mancano quindi polemiche e frustrazione, oltre che la voglia di proseguire, se necessario, con lo sciopero. "Non è solo una questione di tasche nostre, ma di qualità per i cittadini che vivono la città ogni giorno – ha ribadito Borghi –. Una delibera come questa, che ci impedisce il transito lungo certe strade, va a svantaggio di tutti. Non escludo altre manifestazioni".