
L’uomo aveva denunciato la donna facendo scattare l’inchiesta della polizia
Truffa a luci rosse, la donna che un 53enne di Poggibonsi aveva conosciuto su un noto sito di incontri e poi visto cinque volte a Certaldo per fare sesso, è stata condannata per avergli spillato un bel gruzzolo con le scuse più varie. "E’ arrivato a versarle in totale 89mila euro", così il pubblico ministero Alberto Bancalà nella requisitoria dove aveva chiesto per l’imputata una pena di 3 anni e mezzo, più 1500 euro di multa. Il giudice Elena Pollini ieri ha assolto la 50enne della provincia di Firenze dall’accusa di tentata estorsione in concorso con il marito, condannandola invece per truffa: 2 anni e mezzo. Disponendo anche una provvisionale di 5mila euro. Fra novanta giorni il deposito delle motivazioni mentre il 9 luglio prosegue il processo per l’ormai ex coniuge della donna in quanto la sua posizione era stata stralciata nell’ultima udienza alla luce di un legittimo impedimento del difensore. "Il mio assistito dopo la lettura della sentenza ha detto che questo pronunciamento per lui è una vera liberazione perché finalmente è stata chiarita la vicenda", spiega l’avvocato Manfredi Biotti che difendeva il 53enne di Poggibonsi costituito parte civile. Anche a seguito dei fatti accaduti, la spiegazione del legale in aula, all’uomo era stato nominato un amministratore di sostegno. La 50enne aveva compreso di trovarsi di fronte ad una persona vulnerabile. Lui aveva ammesso di essersi invaghito della donna con cui c’era stata una breve relazione sentimentale. "Dopo le cinque prestazioni sessuali, gli incontri avvenivano a Certaldo, ha cominciato a chiedermi soldi. Gli importi variavano – così aveva riferito al giudice nel febbraio 2024 testimoniando – , anche 800. Le richieste erano frequenti". Una volta diceva che che doveva sopperire alle necessità del figlio piccolo ma, si scoprirà più tardi, questo non aveva 6 anni bensì una ventina. Non era l’unica bugia che gli aveva raccontato. Sosteneva di chiamarsi Chiara ma non era questo il vero nome. "Finché non si arriva al 2019 quando disse di avere necessità di oltre 4mila euro – ancora la ricostruzione del pm Bancalà - e se lui non li avesse versati minacciava di rivelare degli incontri avvenuti agli amici del calcetto a cui l’uomo teneva particolarmente".
Laura Valdesi