REDAZIONE SIENA

Biagini assolta per gli scavi: "Non ha commesso il fatto"

L’architetto del Comune: "C’è voluto per fare chiarezza ma giustizia è fatta". L’avvocato Panzieri: "Un processo che non si sarebbe mai dovuto celebrare".

Gli avvocati Panzieri e Sicilia con l’architetto Caterina Biagini ieri all’uscita dal tribunale

Gli avvocati Panzieri e Sicilia con l’architetto Caterina Biagini ieri all’uscita dal tribunale

Assolta per non aver commesso il fatto. Dunque con formula piena. Nessun danneggiamento alle stratigrafie in quello scrigno di storia e arte che è il Santa Maria della Scala, durante gli scavi nell’ambito del recupero della cosiddetta ’strada interna’ al complesso museale. Il pubblico ministero il 9 luglio aveva chiesto la condanna dell’architetto Caterina Biagini, dipendente del Comune di Siena, a 1000 euro di ammenda. Il giudice Elena Pollini ieri ha assolto l’allora direttrice dei lavori. Rimasta l’unico imputato dopo l’archiviazione intervenuta nel giro di brevissimo per il sindaco dell’epoca Luigi De Mossi, per il responsabile del procedimento Francesco Montagnani e per il titolare dell’impresa Antonio Lauria.

"Innanzitutto voglio presentare tutta la mia riconoscenza a chi non mi ha mai abbandonato e cioè la mia famiglia, mio marito Marco, i miei bravi avvocati Paolo e Sandro, molti dei miei colleghi e Luigi De Mossi. Questa – ha detto l’architetto Biagini dopo l’assoluzione – è stata una vicenda che è costata cinque anni del mio tempo su questa terra, ma non ho rimpianti per avere mantenuto la mia dignità e avere affrontato le difficoltà che mi si sono parate davanti per avere solo lavorato. C’è voluto per fare chiarezza ma alla fine Giustizia è stata fatta". Gli fa eco l’avvocato Paolo Panzieri sottolineando la felicità per l’assoluzione "in quel che resta di questa specie di maxi processo, istruito sulla base di informazioni non congruenti e non verificate, che si è via via dissolto nelle mani della procura come neve al sole. Alla fine, però, tra le tante archiviazioni non si è avuto il coraggio di archiviare anche quella dell’architetto Biagini, nonostante la sua responsabilità per i fatti contestati fosse assolutamente inesistente, non solo perché al momento dello scavo si trovava in ferie e aveva comunque sospeso cautelativamente i lavori di scavo. In estrema sintesi: un processo che non si sarebbe mai dovuto celebrare". "Abbiamo creduto fin da principio all’estraneità dei fatti dell’architetto Biagini – dice l’avvocato Sandro Sicilia –. Il processo era complesso ma partivamo dalla certezza che non fosse colpevole degli addebiti. Per questo gioiamo di una sentenza che pone fine ad un’annosa vicenda e restituisce serenità a una professionista seria e competente".

La.Valde.