
Emilio Fede è stato inviato al Palio in una sola occasione, per la Carriera dell’agosto 1966, per sua sfortuna uno...
Emilio Fede è stato inviato al Palio in una sola occasione, per la Carriera dell’agosto 1966, per sua sfortuna uno dei Palii più drammatici e complicati del Novecento. Già alle prove il mossero Cappelli aveva suscitato le ire dei contradaioli, soprattutto del Valdomontone. Si arrivò addirittura all’arresto di due contradaioli, con successiva manifestazione generale e loro rilascio. Poi la sera del 16 successe di tutto, oltre al ritorno di Ciancone nell’Onda con grossi diverbi fra ondaioli e ocaioli. Il nuovo mossiere Pesciatini si trovò davanti una situazione difficile, quando finalmente fece partire i cavalli, al secondo giro si trovava la Torre scossa in testa e inaspettatamente scoppiò il mortaretto e fu costretto ad annullare la corsa. Si tornò all’Entrone e anche per le condizioni di Morino, fantino della Torre, si decise di rimandare tutto al giorno dopo.
E anche il giorno dopo, la cronaca di Emilio Fede si arricchisce di altri fatti, fra cui la caduta del Bazza nel Drago alla mossa con Arianna in odor di cappotto. Il barbaresco del Drago porta la cavalla da sola alla mossa ma vengono allontanati. Finalmente si parte e al terzo giro inizia un furioso duello fra Canapetta nella Chiocciola e Ciancone nell’Onda. Fino all’ultimo metro. Vincerà la Chiocciola con Canapetta e Beatrice. La lunga cronaca di Fede suggella giorni davvero tumultuosi.
Massimo Biliorsi