
Madre e figlia nel bar che hanno appena aperto che rappresentava il loro sogno Grande entusiasmo e tanti complimenti per l’iniziativa a Michela e Nicole
di Massimo Cherubini
"Ho realizzato un sogno: aprire un esercizio commerciale lavorando insieme a mia figlia". A parlare è Michela Verecondi che con la figlia Nicole ha rilevato il bar pizzeria "Baby doll" che si trova nell centro di Abbadia San Salvatore. Un locale chiuso nel 2018, agli inizi di una crisi che ha portato diversi commercianti, non solo di Abbadia, ad abbassare le serrande. "La nostra determinazione - dice Michela - ci ha portato a superare anche tutte le preoccupazioni del momento. Siamo consapevoli che aprire, oggi in particolare, un’attività significa avviare un percorso di vita pieno di difficoltà. Noi puntiamo sull’ottimo rapporto che abbiamo con la cittadinanza. Molti ci hanno indirizzato auguri di successo. Abbiamo ricevuto anche fiori, qualche pianta. Insomma ci siamo sentite sostenute in questa iniziativa".
Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco Niccolò Volpini. "Una notizia – ha detto – di vitalità del paese. Ci sono commercianti che hanno chiuso per le oggettive difficoltà che incontrano queste attività. Ormai il mercato è condizionato dai centri commerciali e dalle vendite on line. I negozi stentano a fronteggiare tale concorrenza e, alla fine, i conti non tornano. Una inversione di tendenza che accogliamo, quindi, con immenso piacere e con tanti auguri di successo". Grande entusiasmo, in questi primi giorni di attività, hanno sortito, come accennato, incoraggiati risultati grazie alla presenza di tanti consumatori, di quelli che le due donne sperano di avere come clienti. "Puntiamo sugli aperi-cena, su ottimi spuntini, su pizze. Ci proponiamo - dice ancora Michela - di restare aperti quando nel nostro paese di bar aperti ce ne sono pochi. Lo abbiamo scoperto, in diverse occasioni, anche io e mia figlia. Più volte, in taluni orari, abbiamo trovato difficoltà, se non impossibilità, a prenderci qualcosa da bere".
Un’esperienza lavorativa non nuova per madre e figlia. "Abbiamo già lavorato - dice – in diversi bar. Ci siamo fatte le ossa. Ora pensiamo, dopo aver rinnovato il locale chiuso da sette anni, di realizzare un gazebo esterno, di fare serate di musica, di contribuire alla vitalità del paese, rendendo un servizio a cittadini e ai turisti. Per il momento apriamo nel tardo pomeriggio, ma contiamo di ampliare". Mamma e figlia sono diventate anche datori di lavoro. "Un collaboratore per la cucina perché - conclude Michela - la partenza è importante come pure proseguire al top".