
Gianluca Tinfena ha partecipato alla conferenza dei sindaci in cui è stato votato il bilancio di esercizio 2024 dell’Asl 5
L’Asl spezzino è l’azienda sanitaria "più depauperata della Liguria". Lo sostiene Gianluca Tinfena, vicesindaco di Arcola e capogruppo del centrosinistra in Provincia, intervenuto alla conferenza dei sindaci in cui è stato votato il bilancio di esercizio 2024 dell’Asl 5. Secondo Tinfena, i dati di bilancio confermano che la realtà spezzina soffre di carenze strutturali: mancanza di personale sanitario, posti letto insufficienti e un’emorragia crescente di pazienti verso altre regioni. "Il saldo della mobilità extraregionale – sottolinea – ha raggiunto i 74,6 milioni di euro, in crescita del 7% rispetto ai 69,5 milioni dello scorso anno. Per la sola Asl 5, il saldo tra mobilità attiva e passiva è negativo per 38,2 milioni, un dato che fa riferimento al riparto destinato ad Asl5 del fondo sanitario nazionale per i flussi di mobilità". A pesare sono soprattutto gli interventi ortopedici e muscolari, che in molti casi non richiedono neppure alta specializzazione. Secondo la Corte dei Conti, circa la metà delle prestazioni sanitarie che i cittadini liguri ricevono fuori regione riguarda interventi a bassa e media complessità: "Questo significa che i pazienti non fuggono solo per mancanza di strutture di eccellenza ma perché spesso qui da noi non trovano risposta nei tempi giusti. Le liste d’attesa troppo lunghe, la carenza di organico e la mancanza di posti letto spingono le persone a rivolgersi altrove".
Particolarmente critica la situazione in ortopedia, dove la mancanza di personale e posti letto porta molti cittadini a cercare cure altrove: "Le Asl 5 e 3 sono tra le più problematiche della Liguria sul fronte delle ‘fughe’ sanitarie, soprattutto in ortopedia. E non parliamo di alta specializzazione, ma di interventi ordinari che dovremmo essere in grado di garantire a livello locale". Serve "un vero piano straordinario di assunzioni e un investimento serio nell’aumento dei posti letto". Temi più volte sollevati anche dal Manifesto per la sanità locale. Il capogruppo si dice inoltre preoccupato per la scelta della Regione di ridurre a una sola centrale unica a livello ligure il 118: "Si tratta di una misura pensata per contenere i costi, ma che rischia di compromettere l’efficienza del servizio, soprattutto in territori periferici come il nostro".