ANNA PUCCI
Cronaca

Ostacoli al centro sportivo di via Navonella: “Variante, serve la valutazione ambientale”

Il decreto della Regione sottolinea criticità in termini di qualità dell’aria, consumo di suolo e della risorsa idrica e per la biodiversità

Incontro all'arci Nave contro progetto Navonella

Incontro all'arci Nave contro progetto Navonella

Sarzana, 3 luglio 2025 – Troppe criticità, la variante al piano regolatore generale per consentire la realizzazione del centro sportivo di Navonella va assoggettata a Vas, la valutazione ambientale strategica. Dopo le critiche espresse dal difensore civico, al quale si erano rivolti associazioni e residenti della zona, anche il Servizio pianificazione territoriale della Regione solleva dubbi di natura tecnica sull’impatto che l’insediamento avrebbe sull’ambiente. Ne ha preso atto il direttore generale del settore, firmando il decreto che impone di sottoporre la variante alla procedura di Vas.

Era stato il Comune di Sarzana, come da legge, a chiedere alla Regione, il 12 febbraio scorso, se fosse o no necessaria la Vas, trasmettendo la documentazione e le delibere con cui la maggioranza di centrodestra del consiglio comunale aveva prima adottato la variante, il 22 febbraio 2024, e poi approvato le controdeduzioni alle osservazioni, il 20 dicembre 2024, esprimendosi a favore del via libera, come proposto dalla giunta. Il Servizio pianificazione territoriale della Regione ha avviato il procedimento di verificare dell’assoggettabilità, chiedendo i contributi ai soggetti ambientali competenti e agli enti territorialmente interessati (tra cui Asl, Arpal, Consorzio di bonifica a irrigazione del Canale Lunense e vari uffici regionali, a cui si sono aggiunte le osservazioni di Europa Verde, Comitato spontaneo di cittadini, Italia Nostra e Legambiente). La relazione istruttoria, datata 4 giugno, ha “evidenziato una serie di potenziali impatti significativi che dovranno essere necessariamente approfonditi”.

In particolare, si legge nel decreto, “sono emersi profili di criticità circa il controllo della qualità dell’aria legati all’aumento del traffico veicolare, connesso alla realizzazione del centro sportivo, il consumo di suolo, la capacità residua del depuratore e la disponibilità idrica delle fonti, con conseguente necessità di definizione di eventuali misure per mitigare o compensare i potenziali impatti sulla risorsa acqua”. E’ stata inoltre evidenziata “la necessità di verifiche idrauliche estese a tratti significativi in merito agli attraversamenti dei corsi d’acqua e all’individuazione di eventuali misure di gestione e mitigazione del rischio ed è stata sottolineata la mancanza di un’attenta valutazione degli effetti della variante sulla Rete ecologica regionale e sulla connettività con la Zona speciale di conservazione “Piana del Magra” nonché l’esigenza di maggiore approfondimento degli impatti della variante sulle caratteristiche paesaggistiche del sito”.

La variante riguarda un’area di circa 5 ettari attualmente destinata a uso agricolo e prevede la sua riclassificazione urbanistica a zona “Verde sportivo” e “Attrezzature sportive” per consentire la realizzazione di un centro sportivo aperto al pubblico. Oltre agli impianti sportivi di varie discipline (tennis, padel, campo pratica golf, piscina) sono previsti locali tecnici per deposito attrezzature e spogliatoi e servizi funzionali alle attività quali “Club House” con caffetteria e bar, uffici, aule didattiche. In sostanza, ha osservato il Servizio urbanistica della Regione, la variante urbanistica “introduce una potenzialità edificatoria su aree che il Prg vincola in termini conservativi”. Mentre Arpal sottolinea che “la realizzazione di un campo da golf in un ex area agricola presenta criticità rilevanti dal punto di vista ambientale e della sostenibilità. Questo infatti oltre a comportare consumo di suolo e avere impatti sulla biodiversità, richiede un elevato fabbisogno idrico e l’uso intensivo di pesticidi, fertilizzanti e prodotti chimici per garantire la qualità del manto erboso”.