
Ricerca clinica e formazione nella sanità (Foto di repertorio)
Firenze, 16 maggio 2025 – Performance in miglioramento per il sistema sanitario toscano, anche se restano i problemi ai pronto soccorso e l’abuso di esami e farmaci quando non necessari. Questa almeno la fotografia di “bersaglio MeS”, rapporto annuale elaborato dal Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con Regione, Ars Toscana e Ispro.
“Secondo lo studio, nel 2024, il 71% dei circa 200 indicatori monitorati ha avuto un miglioramento o è rimasto stabile – ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità, Simone Bezzini - il dato migliore degli ultimi anni. Per contro, il 29% segnala, invece, un dato di criticità e su questi aspetti dobbiamo mettere la massima attenzione per far sì che nel 2025 si superino”. Fra i punti di forza spicca la rete oncologica che, secondo l’assessore, è “la migliore d’Italia”. I punti deboli, invece, riguardano le liste d’attesa, i tempi dei pronto soccorso, ma anche la crescita di prescrizioni per prestazioni e farmaci. “Questo rapporto non è una pagella, ma riconosce i meriti delle perfomance toscane – ha detto il governatore Eugenio Giani – che nell’ultimo anno confermano una forte percentuale di miglioramento e tenuta. Un strumento per elaborare linee di indirizzo e politiche”.
Dai dati, presentati ieri a Firenze, nel 2024 si registra un aumento delle prestazioni ambulatoriali, in particolare delle visite di controllo, che superano i livelli 2019. I ricoveri salgono a 502.072, inferiori dell’8% rispetto al pre-Covid, ma con un recupero di quelli chirurgici. In molte aziende sanitarie si riducono i giorni di degenza in area chirurgica e medica. Per le prime visite, la quota di quelle prenotate rispetto alle prescritte passa dal 63% del 2023 al 60% del 2024, mentre va meglio per gli esami diagnostici (dal 60 al 64%). Stabili gli abbandoni non presidiati da pronto soccorso, al 3,9%. Non va benissimo sul fronte dell’appropriatezza: le risonanze muscoloscheletriche salgono da 21 a 23 ogni mille abitanti e le RM ripetute dal 5,4% al 6,1% così come sale del 10% il consumo di antibiotici in età pediatrica, mentre la politerapia con oltre 10 farmaci arriva quasi all’8% fra gli ultra65enni. Come spiega la professoressa Milena Vainieri, responsabile del Laboratorio Management e Sanità della Sant’Anna, nel percorso oncologico migliorano i tempi di attesa per interventi prioritari (mammella, retto, utero, melanoma, tiroide) mentre per il colon aumentano i volumi di attività, ma anche i tempi. Dati positivi per il follow-up post-intervento per il tumore al seno: i controlli passano dall’84 all’86,8% e iniziano a diffondersi le televisite.
Nel percorso materno-infantile crescono i parti vaginali dopo il cesareo (dal 25 al 27,5%) e migliora l’appropriatezza nell’uso dell’episiotomia (8,4%). Nella cronicità le ospedalizzazioni per patologie sensibili alle cure ambulatoriali calano, mentre crescono gli accessi al pronto soccorso. In tutto, l’incremento della spesa sanitaria (+5,06% nel quarto trimestre 2024) è in linea con la media nazionale (+5,35%) anche se gli indicatori di sostenibilità economico-finanziaria segnalano uno squilibrio crescente tra costi e ricavi.