REDAZIONE PRATO

"Io, sordo e vincente in azzurro Con il volley sconfiggo la disabilità"

Alberto Caselli, 22 anni, protagonista del raduno della Nazionale non udenti a Prato in vista dei mondiali

"La pallavolo per me è gioia, è uno sport dove ho trovato molti amici e tante persone che mi hanno sempre aiutato. Ora sogno una medaglia ai mondiali e alle Olimpiadi così da tornare a casa dando una soddisfazione al mio territorio e a chi mi è sempre stato accanto". Alberto Caselli ha soli 22 anni ma alle spalle ha già una lunga carriera a livello di nazionale azzurra.

Fin da ragazzino è stato convocato nella nazionale italiana sordi: nel 2015 l’esordio a Parigi, nel 2017 l’olimpiade in Turchia, nel 2019 l’Europeo a Cagliari. Ora nel mirino ci sono i mondiali in programma a Chianciano Terme. E proprio nell’ottica della preparazione all’appuntamento internazionale, nel weekend del 1° maggio la nazionale italiana sordi ha effettuato uno stage di tre giorni a Prato per compattare il gruppo e affinare la preparazione fisica.

"E’ stata un’esperienza molto bella" racconta Caselli. "Devo ringraziare mio padre Fabio e tutte le persone che lo aiutano per avere portato gli azzurri ancora una volta in città. Sono davvero felice della presenza di tutta la nazionale a Prato, mi vengono ancora i brividi a pensarci. Devo dire che siamo un bel gruppo, si sono formate delle belle amicizie e sono sicuro che faremo bene ai mondiali".

Oltre agli allenamenti, la tre giorni pratese della nazionale dei sordi di pallavolo si è caratterizzata anche per un incontro in consiglio comunale alla presenza delle istituzioni civili e sportive cittadine. "La città ha sempre risposto bene all’arrivo degli azzurri – prosegue Caselli – . Peccato per le restrizioni che hanno impedito l’accesso del pubblico agli allenamenti. Ma ricordo bene che in passato i palazzetti erano pieni per supportarci".

Caselli, oltre a vestire la maglia azzurra, gioca anche in una squadra di club di udenti. Si tratta del Pieve a Nievole, iscritto al campionato di serie D. Alberto ha il ruolo di libero, anche se in passato ha fatto pure il palleggiatore. "Nel mondo della pallavolo dei sordi si gioca con gli occhi, mentre in quello degli udenti gli schemi spesso si chiamano a voce, quindi per me diventa un po’ più complicato" racconta Caselli. "Comunque la federazione mi consente di giocare con le protesi. La pallavolo è uno sport molto avanzato a livello di superamento delle barriere. E poi alla Pieve gioco in un gruppo in cui ci sono otto ragazzi di Prato, con i quali sono cresciuto e rappresentano amici veri". Nel suo palmarès Caselli ha anche una medaglia di bronzo conquistata nel 2017 nella Champions League di volley giocata con i colori del Latina (tra l’altro è l’unica volta in cui una squadra italiana è arrivata a podio nella coppa dei campioni di pallavolo per sordi). A giugno invece giocherà il campionato italiano nelle fila del Verona con l’obiettivo di conquistare il titolo nazionale. Le vere ambizioni però sono tutte orientate al cammino con gli azzurri.

"Le favorite per il mondiale sono Russia, Ungheria e Turchia. Poi ci siamo noi con un altro gruppetto di outsider - sottolinea Caselli -. Abbiamo tanti giovani forti, che portano energie fresche a tutto il gruppo ed entusiasmo. L’obiettivo deve essere quello di conquistare una medaglia, a maggior ragione perché giochiamo in casa. Poi subito dopo penseremo alle olimpiadi in Brasile del maggio 2022".

Stefano De Biase