
Il 10 settembre inizierà in Commissione l’iter per il nuovo testo unico delle costruzioni oggi troppo farraginoso
Passi avanti verso il nuovo Testo Unico delle Costruzioni. Si tratta del documento che definisce i principi e le disposizioni fondamentali per la disciplina dell’attività edilizia. "Il 10 settembre inizia l’iter in Commissione del testo per l’aggiornamento, il riordino, il coordinamento. È un passaggio fondamentale per arrivare a un corpus normativo più semplice e di più facile applicazione". Ne dà notizia la prima firmataria della proposta di legge, Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI, che sarà relatrice. Un testo che parte dalla necessità di una "rivoluzione liberale nel settore delle costruzioni" e si pone l’obiettivo primario di "riordinare il caos normativo, frutto di una stratificazione esagerata e senza capo né coda con troppi enti e competenze", passando "dall’indisciplina delle norme alla disciplina dei principi". L’obiettivo è quello di creare un Testo Unico delle Costruzioni che sia ancora più snello, chiaro e al passo con le esigenze del settore.
"Fino ad oggi si sono aggiunte costantemente norme – sottolinea Mazzetti –, da oggi si inizia a ridurle, a renderle uniformi, più comprensibili e applicabili, favorendo la rigenerazione dello spazio e delle nostre città e, in generale, il benessere della persona". Il testo nasce a conclusione di un percorso di ascolto condotto attraverso il Comitato tecnico-scientifico del dipartimento Lavori pubblici di Forza Italia e l’Intergruppo parlamentare Progetto Italia, recepisce le richieste del segmento motore dell’economia italiana, le costruzioni, che hanno partecipato, attraverso categorie economiche e ordini professionali, alla stesura della proposta in tutte le fasi. "Per la prima volta, inoltre, si tornerà a mettere al centro il progettista e la qualità della stessa. Dobbiamo dare al settore trainante gli strumenti, pochi e semplici, per fare investimenti e lavorare in tranquillità e facendo sana programmazione, basandosi su 3 principi fondamentali – ricorda Mazzetti - ossia sostenibilità economica, ragionevolezza ambientale, equità sociale con grande impuso alla tecnologia e digitalizzazione".