
La prima seduta dopo il terremoto giudiziario è stata segnata dalla protesta del pubblico con i cartelli "dimettiti" mentre la minoranza ha lasciato l’assemblea in segno di protesta per la bocciatura di 11 question time su 12.
Seduta lampo, clima rovente e uno scontro politico che tocca l’apice. Il primo consiglio comunale dopo il terremoto giudiziario che ha investito la sindaca, Ilaria Bugetti, indagata per corruzione con una richiesta di arresti domiciliari in attesa dell’interrogatorio di garanzia, si è svolto in un’atmosfera tesa, segnata da proteste, polemiche e una ferita profonda nei rapporti tra maggioranza e opposizione.
La seduta si è aperta regolarmente nel pomeriggio, ma ha subito preso una piega imprevista. Come annunciato, la sindaca Bugetti si è presentata in aula, mantenendo la promessa di non sottrarsi all’assemblea cittadina. È rimasta al suo posto, tra i banchi della giunta, e ha risposto all’unico question time ammesso e rimasto in lista, quello della capogruppo del Pd Monia Faltoni.
L’opposizione ha scelto di entrare solo dopo l’appello, in segno di protesta contro la decisione - presa dalla presidenza del Consiglio comunale - di ritenere inammissibili 11 dei 12 question time presentati sull’inchiesta che coinvolge la prima cittadina. Soltanto l’interrogazione a firma di Leonardo Soldi, consigliere della lista civica ’Gianni Cenni Sindaco’, è stata ammessa. Troppo poco per l’opposizione, che ha deciso l’uscita in massa.
"Non siamo comparse, non siamo qui per fare finta. Se il Pd ha deciso di sottrarsi al confronto, allora noi lasciamo l’aula", le parole di Gianni Cenni prima di abbandonare il proprio posto. Con lui anche Claudio Belgiorno di Fratelli d’Italia, che ha tenuto a sottolineare come i consiglieri di opposizione non avrebbero incassato il gettone di presenza. Una dichiarazione che ha creato rumors e risatine tra i banchi della maggioranza, soprattutto alla luce del fatto che proprio sulla testa di Belgiorno pesa un’indagine sui rimborsi.
A fare da spettatrice tra il pubblico, anche l’onorevole di FdI Chiara La Porta. La seduta, se pur breve, non è stata segnala solo da proteste istituzionali: anche tra il pubblico si sono registrati momenti di tensione. Al momento dell’intervento della sindaca Bugetti, alcuni cittadini presenti hanno mostrato cartelli con la scritta "Dimissioni". Un gesto immediatamente represso dai vigili urbani, che hanno rimosso i cartelli nel giro di pochi secondi, evitando che la protesta si trasformasse in una contestazione più accesa.
I riflettori si sono accesi, inevitabilmente, sull’intervento della sindaca. Bugetti ha risposto al question time della consigliera Faltoni, evitando però di entrare nel merito delle accuse: "Il procedimento penale che mi vede coinvolta e di cui ho dato notizia io per prima - ha detto - è nella fase delle indagini preliminari, che come tali sono coperte da segreto istruttorio. Violarlo metterebbe a rischio la validità delle indagini stesse e le tutele che il nostro ordinamento prevede per gli indagati". Parole misurate, che ribadiscono una linea già annunciata: "Non conosco le fonti da cui la stampa ha attinto per pubblicare interi passaggi di atti che dovrebbero essere solo nella disponibilità delle parti, ossia procura e indagati. Ritengo che ogni mia dichiarazione in questo momento rappresenterebbe una grave mancanza di rispetto verso gli organi inquirenti che incontrerò lunedì prossimo. Non mi sottrarrò a nessun riscontro, spiegando le mie ragioni, con la certezza che il mio operato è sempre stato improntato alla correttezza personale, istituzionale e giuridica".
Tra i presenti in aula anche il consigliere pentastellato Carmine Maioriello, entrato in ritardo ma rimasto al proprio posto nei banchi della maggioranza. Il Movimento 5 Stelle – forza fondamentale per la tenuta del ’campo largo’ pratese – per ora non ha fatto passi indietro, ma inevitabilmente risuonano nell’aria le parole di Irene Galletti, capogruppo in Consiglio regionale e coordinatrice toscana del M5S: "Esprimiamo seria preoccupazione per i recenti fatti giudiziari che coinvolgono la sindaca Ilaria Bugetti. Il M5S manterrà un atteggiamento vigile e responsabile in attesa dell’interrogatorio. Se dovessero emergere elementi incompatibili con il nostro sostegno alla giunta, non esiteremo ad agire di conseguenza".
La prima vera prova politica dopo il sisma giudiziario ha mostrato tutte le crepe di una situazione difficile da gestire. Il campo largo che ha sostenuto la candidatura e l’elezione di Ilaria Bugetti per ora regge, ma la tensione è palpabile. Il gesto simbolico dell’opposizione, la maggioranza che in parte serra i ranghi, e l’ombra lunga dell’inchiesta - con la decisione del Gip ancora da assumere - compongono un quadro quanto mai incerto. Per adesso, la sindaca non si dimette e rilancia sulla sua integrità. Ma il clima resta incandescente.
Silvia Bini