REDAZIONE PRATO

Inchiesta corruzione. Interrogatori rinviati. FdI: "Finanziamenti presi da ditte irregolari"

Le difese di Bugetti e Matteini chiedono di far slittare l’appuntamento di fronte al gip a lunedì per avere più tempo per visionare le carte. L’attacco di La Porta alla Camera: "Inadeguata, la città merita di più".

Le difese di Bugetti e Matteini chiedono di far slittare l’appuntamento di fronte al gip a lunedì per avere più tempo per visionare le carte. L’attacco di La Porta alla Camera: "Inadeguata, la città merita di più".

Le difese di Bugetti e Matteini chiedono di far slittare l’appuntamento di fronte al gip a lunedì per avere più tempo per visionare le carte. L’attacco di La Porta alla Camera: "Inadeguata, la città merita di più".

Slittano a lunedì prossimo gli interrogatori di garanzia della sindaca Ilaria Bugetti e dell’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, entrambi accusati di corruzione dalla Dda di Firenze. Inizialmente fissati per domani dal gip Alessandro Moneti, in seguito alla richiesta dei pubblici ministeri Antonino Nastasi, Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli, gli interrogatori sono stati rinviati in seguito alla richiesta delle difese dei due indagati, Pier Nicola Badiani per Bugetti e Pier Matteo Lucibello per Matteini Bresci. La richiesta, accolta dal gip, sarebbe nata per la necessità di avere più tempo a disposizione per visionare l’immensa mole di carte prodotte dalla procura e su cui i due indagati sono intenzionati a ribattere punto per punto. Inoltre l’avvocato Lucibello ha chiesto lo slittamento in quanto impegnato in un altro procedimento e per il ritardo nell’invio di alcuni atti. Solo dopo l’interrogatorio, il giudice potrà decidere se accogliere la richiesta della procura di arresti domiciliari per la sindaca e in carcere per l’imprenditore oppure no.

La procura in realtà aveva chiesto l’arresto "in urgenza" saltando l’interrogatorio di garanzia per il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove. Secondo la procura, sarebbe palese il "rapporto patologico" esistente fra i due indagati con la sindaca che si sarebbe "messa a disposizione", "avrebbe asservito la sua funzione pubblica" agli interessi privati dell’amico imprenditore in cambio del sostegno – sia finanziario sia in termini di voti – nelle varie campagne elettorali della Bugetti, oltre a un lavoro part time per una partecipata del Gruppo Colle, di cui Matteini Bresci era amministratore delegato, che la prima cittadina ha tenuto nascosto nel suo curriculum da consigliera regionale.

Intanto ieri è arrivato un pesante attacco nei confronti della sindaca da parte della deputata pratese di Fratelli di Italia, Chiara La Porta, che alla Camera ha sollevato la questione dei finanziamenti "opachi" ottenuti da Bugetti durante la campagna elettorale da una ditta cinese finita nel mirino dei controlli e risultata per due volte irregolare.

"In aula alla Camera abbiamo appreso, in seguito alla risposta a una mia interrogazione al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, relativa, tra i vari aspetti, alle condizioni di sfruttamento del lavoro nelle aziende del nostro territorio, che il Maglificio CXL, tra i finanziatori della campagna elettorale per la corsa a sindaco di Ilaria Bugetti, è stato oggetto di due controlli dell’Ispettorato, risultando irregolare sotto molti fronti", ha detto la deputata.

Si tratta della stessa azienda di fronte alla quale i lavoratori sfruttati, appoggiati dai Sudd Cobas, protestavano nel febbraio scorso e che furono multati dalla polizia municipale per occupazione di suolo pubblico. "Solo dopo i lavoratori hanno ricevuto la solidarietà di Bugetti che, evidentemente, si era dimenticata che gli agenti del suo Comune li avevano sanzionati".

"Il sindaco non poteva non sapere che quella ditta praticasse illeciti già a inizio 2024 – prosegue La Porta –, e ci chiediamo non solo se fosse davvero libera e, di conseguenza, adeguata al ruolo di primo cittadino di una città piegata dall’illegalità cinese, dato che non avrebbe avuto dubbi sull’opportunità di accettare finanziamenti da imprenditori irregolari". Per La Porta, a prescindere dall’iter giudiziario dell’inchiesta a suo carico, il tema è politico. "Per noi Bugetti era inadeguata ieri, così come lo è oggi. Mentire ai cittadini, omettendo dal curriculum, in occasione di tre tornate elettorali, un incarico professionale e da chi, quindi, sia stata stipendiata per anni, è incompatibile con ruoli istituzionali. Prato merita di più, ed è necessario superare un sistema più che radicato che, nella migliore delle ipotesi, ha portato a voltarsi dall’altra parte rispetto a fenomeni criminali molteplici che attanagliano il nostro territorio", conclude La Porta.

Laura Natoli