LAURA NATOLI
Cronaca

La vita rovinata da uno scambio di persona: "Ho perso il lavoro, querelo gli ex colleghi"

Francesco Rossi, 47 anni, ex guardia giurata, ha lo stesso nome di un indagato per violenza sessuale che fa il suo stesso lavoro

Francesco Rossi

Prato, 15 giugno 2022 - Un crudele scherzo del destino. Una omonimia che è costata cara a una guardia giurata di Prato, di origini pugliesi, che da un giorno all’altro ha perso tutto. Perché? Perché è stato scambiato con un’altra persona, un indagato finito nella torbida inchiesta sul cosiddetto "Vampiro", Matteo Valdambrini, il giovane di Montemurlo condannato per violenza sessuale su alcuni ragazzini.

Il protagonista di questa storia è Francesco Rossi, 47 anni, ex guardia giurata, che dopo tanto sopportare ha deciso di querelare alcuni ex colleghi colpevoli, secondo lui, di averlo messo in cattiva luce di fronte a una serie di clienti, soprattutto nella zona del Macrolotto, facendolo passare per l’altro Francesco Rossi, anche questo una guardia giurata, aiuto di un prete esorcista e aspirante diacono, che – secondo la Procura di Firenze – avrebbe approfittato di una ragazzina di 16 anni che aveva chiesto aiuto al prete per liberarsi del "Vampiro".

In una delle ultime udienze di quel processo a carico di Valdambrini, il giudice aveva inviato gli atti della deposizione della ragazzina in Procura per fare accertamenti su Francesco Rossi, l’aiuto del prete esorcista.

"Purtroppo il mio è un nome molto comune – dice l’ex guardia giurata sfogandosi – Una sorte avversa ha voluto che anche io faccia di lavoro il vigilantes, proprio come quest’uomo che è stato indagato per violenza sessuale.

Gli articoli di giornale hanno cominciato a circolare e io sono stato additato come il ’mostro’, il ’pervertito’. Ma non sono io. Sono convito che qualche collega abbia intenzionalmente messo in giro la voce secondo cui quel Francesco Rossi apparso nell’articolo di giornale sono io". Per questo Rossi ha deciso di rivolgersi a un avvocato, Paolo Tresca di Prato, per presentare le querele.

"Il mio assistito non lavora più come guardia giurata – conferma l’avvocato Tresca – Purtroppo ha avuto molti problemi sul lavoro a causa di questa omonimia con l’indagato. Siamo convinti che chi ha fatto circolare l’articolo lo abbia fatto in maniera maliziosa facendo passare l’altro Francesco Rossi per il mio assistito. Adesso ci sono accertamenti in corso e vedremo che cosa succederà".

Intanto il "nostro" Francesco Rossi è stato costretto a lasciare il lavoro. "Quando andavo al Macrolotto dai clienti mi chiedevano se ero io quello indagato per violenza sessuale – racconta Rossi – E’ stata una vergogna. Inutile dire che io non c’entravo nulla. Mi guardavano tutti male, nessuno mi voleva credere perché era stata messa in giro la voce che quello ero io". Rossi chiede soltanto che venga fatta chiarezza per potersi rifare una vita senza avere addosso una colpa che assolutamente non ha.

Lo scambio di persona inconsapevole gli ha creato non poche difficoltà. "Voglio che tutti vedano la mia faccia e che sappiano che non sono io quel Francesco Rossi".