REDAZIONE PRATO

Sfregiata per volontà dell’ex, messa alla prova per l’aggressore più giovane

Gianluca Roselli era minorenne quando pestò a sangue Martina Mucci che stava rincasando dal lavoro. Per lui disposto un periodo di sevizi socialmente utili. Il reato verrà estinto

Martina Mucci è stata aggredita sotto casa su commissione dell’ex fidanzato

Martina Mucci è stata aggredita sotto casa su commissione dell’ex fidanzato

Prato, 19 maggio 2025 – Sta concludendo il percorso di messa alla prova, Gianluca Roselli, il giovane che insieme a Kevin Mingoia è ritenuto l’esecutore materiale del pestaggio ai danni della cameriera pratese, Martina Mucci, avvenuto nell’androne di casa della donna alla Pietà la notte tra il 20 e il 21 febbraio 2023. Un percorso differente quello di Roselli rispetto agli altri partecipanti alla spedizione punitiva, ossia Emiliano Laurini, 42 anni, ex fidanzato della vittima e “mente” dell’aggressione nei confronti di Martina, Mingoia, l’altro esecutore materiale del delitto, e Mattia Schininà, ritenuto l’intermediario fra Laurini e i due giovani picchiatori.

I tre hanno ricevuto condanne in primo grado pensanti visto anche il reato di sfregio contestato che ha fatto lievitare il conto delle pene: nove anni per Laurini, sei anni e otto mesi per Mingoia, quattro per Schininà che continua a professarsi innocente. I tre sono in attesa del processo di Appello rinviato la scorsa settimana per una questione tecnica. Domani infatti la Corte costituzionale si esprimerà sulla congruità delle pene rispetto al reato di sfregio, che parte da un minimo di otto anni per arrivare, nei casi più gravi, fino a 14. La Corte costituzionale dovrà decidere se le pene sono corrette o “anticostituzionali” come sostenuto da alcuni avvocati, che trattano casi simili, in quanto troppo elevate rispetto ad altri reati gravi come, ad esempio, il tentato omicidio.

Mentre Laurini, Mingoia e Schininà attendono la pronuncia della Corte costituzionale, Roselli ha invece quasi finito di espiare al sua pena. Il suo è stato un percorso totalmente differente perché, prima di tutto, era minorenne al momento in cui venne consumato il reato (adesso è maggiorenne) e perché si presentò spontaneamente in Questura – dopo l’arresto degli altri tre – per costituirsi spiegando di essere stato l’altro ragazzo che insieme a Mingoia quella notte si era recato fuori da casa di Martina per aggredirla su disposizione di Laurini e in cambio di 400 euro. Roselli ha potuto accedere alla messa alla prova, un periodo di lavori socialmente utili che gli permetteranno – se il percorso sarà svolto regolarmente – l’estinzione del reato a fine percorso.