
Elisabetta Cioni
"Sono innanzitutto orgogliosa di essere la prima donna alla guida della Pubblica Assistenza in 126 anni di storia. Ringrazio la mia squadra e chi mi ha sostenuto: l’obiettivo principale sarà quello di portare la nostra associazione sempre più fra le persone, facendo rete con associazioni e istituzioni". Sono le prime parole di Elisabetta Cioni da presidente della Pubblica Assistenza L’Avvenire. Le elezioni si sono svolte nelle scorse ore nella sede di via San Jacopo e con 366 voti, hanno sancito il successo della consigliera uscente che già ricopriva (dal 2023) il ruolo di vicepresidente vicario. Nata a Prato, psicopedagogista, lavora da vent’anni nella pubblica amministrazione e ha trent’anni di esperienza nel mondo del volontariato.
A supportare la presidente neoeletta c’erano Marco Brogi, Nicola Di Laudo, Franco Frati, Giacomo Gazzari, Nicola Mugnaioni, Andrea Nencini, Franco Puccianti, Roberto Rindi, con Alessandro Coppini, Maurizio Tani e Carlo Ceragioli tra i candidati per il ruolo di probiviri.
Il programma presentato da Cioni è articolato: adozione di un piano industriale per il quinquennio, per la sostenibilità e lo sviluppo organizzativo, rilancio e potenziamento delle sezioni territoriali (con formazione di dipendenti e volontari e uno sportello di ascolto e punto ristoro), istituzione di commissioni e gruppi di lavoro tematici. Tra gli obiettivi c’è anche lo sviluppo di una base giovane di volontari e sostenitori (la Pubblica Assistenza conta attualmente 735 volontari, ndr) il rafforzamento dei rapporti con le altre realtà del settore socio-sanitario per cittadini e soci.
"Mi impegnerò ad essere una ’prima inter pares’, guidando l’associazione in maniera democratica, partendo dal basso e dal formare gruppi di lavoro" – ha proseguito Cioni – "con lo scopo di lavorare alla realizzazione di un centro diagnostico e di riprendere le trattative per il forno crematorio. Senza dimenticare l’ulteriore recupero di armonia e senso di appartenenza da parte di tutti, lo sviluppo progetti su temi importanti come violenza contro le donne, iniziative di raccolta fondi e la valorizzazione della nostra storia attraverso il già operante gruppo storico".
G.F.