REDAZIONE PRATO

Lotta ai femminicidi: "Oltre le panchine rosse. La politica può fare di più"

La consigliera Pd Guerrini: coinvolgere persone competenti come chi lavora nei centri antiviolenza. La prevenzione e l’importanza di cogliere i segnali" .

La consigliera Pd Guerrini: coinvolgere persone competenti come chi lavora nei centri antiviolenza. La prevenzione e l’importanza di cogliere i segnali" .

La consigliera Pd Guerrini: coinvolgere persone competenti come chi lavora nei centri antiviolenza. La prevenzione e l’importanza di cogliere i segnali" .

"Ogni volta che una donna viene uccisa per aver detto ‘no’, per essersi sottratta, è l’intero tessuto sociale ad essere chiamato in causa". Ogni femminicidio, insomma, è una tragedia che deve riguardare tutti. Martina Guerrini, consigliera Pd, parte dall’episodio di Parco Prato – dove una donna si è salvata dalla furia dell’ex compagno solo grazie all’intervento di un cittadino straniero, per scuotere la politica e la collettività. "Secondo Simone Weil ‘la vera violenza è quella che trasforma la persona in una cosa sotto gli occhi di chi la guarda’ – ricorda Guerrini – Non è solo Martina Carbonaro ad essere sepolta sotto i calcinacci di una casa abbandonata, Giulia Cecchettin in un sacco nero in una scarpata, ma è l’idea stessa di soggettività femminile. Da soggetto diventi oggetto e se non svolgi la tua funzione di oggetto utile vieni buttata via". Come una cosa, appunto. "C’è qualcosa che ci riguarda profondamente come collettività in questo. Non possiamo più fingere che siano ‘casi isolati’, di ‘amore malato’".

Sono casi ‘di tutti’, insomma, che vanno gestiti con la concretezza che impongono le emergenze. "Forse il compito della politica più urgente oggi è proprio questo: costruire un altro sguardo, un’educazione che rompa la catena che lega il desiderio al possesso, i sentimenti al potere, la fine di una relazione alla morte – continua la consigliera dem – Perché il contrario dell’amore non è l’odio, ma l’indifferenza con cui si abbandona un corpo come se fosse immondizia. Rifiuto da eliminare".

Proprio a Parco Prato, dentro il buio di una tragedia sfiorata, si è accesa anche una luce, una speranza. "Rispetto a quell’indifferenza diffusa e straziante Mostafà, il trentenne egiziano intervenuto al Parco Prato, ha dato un segnale diverso. Ha scelto di soccorrere. Di intervenire in aiuto invece che voltarsi dall’altra parte. Anche noi dobbiamo fare qualcosa di più dell’ennesima panchina rossa". La strada, secondo Guerrini, è "coinvolgere persone competenti come quelle che lavorano nel centro antiviolenza La Nara, lo stesso centro che una legge nazionale mette in discussione. E invece va valorizzato e la politica deve fare la sua parte andando oltre le ‘panchine rosse’. Serve un’azione sistemica sul tema della prevenzione, è un tema che richiede maggiore consapevolezza".

m. c.