REDAZIONE PRATO

Blitz a Prato: villa usata per affitti clandestini e tentato omicidio, arresti e sequestri

Un uomo di origine cinese è stato fermato dopo aver ferito un connazionale a colpi di pistola. Nell’inchiesta è emersa anche un’attività illecita di cambiavalute

Il procuratore capo di Prato, Luca Tescaroli

Il procuratore capo di Prato, Luca Tescaroli

Prato, 7 maggio 2025 – Da fuori era una normale villa in stile liberty, ma in realtà al suo interno nascondeva un vero e proprio crocevia di attività illecite, da un cambiavalute (euro contro yuan) ad un affittacamere abusivo frequentato da cittadini di nazionalità cinese, passando per un centro tatuaggi privo di qualsiasi requisito igienico-sanitario. E’ qui che il 19 aprile scorso un uomo di 47 anni venne ferito a colpi di pistola, un’aggressione avvenuta presumibilmente nell’ambito della faida che va avanti da mesi e che in un primo momento sembrò che si fosse consumata in strada. In realtà, proprio grazie ai racconti del sopravvissuto, il suo presunto aggressore è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio e le attività nascoste all’interno della villa sono venute alla luce.

Indagini sull'attività illegale

Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla procura di Prato, l’interno della dimora storica, di pregio, situata in via del Seminario, era un vero e proprio centro di illegalità. All'interno era ospite l'uomo che quella notte sparò. Dopo l'arresto il gip lo ha sottoposto all'obbligo di dimora. Nella sua disponibilità la polizia gli ha trovato anche la pistola modificata con cui aveva sparato. Il 47enne cinese ferito fu colpito a una spalla e a un braccio. Dopo un intervento chirurgico e una prima fase di silenzio, di reticenza nel narrare i fatti, la vittima degli spari ha deciso di collaborare con gli inquirenti e così il suo racconto ha dato un impulso decisivo a questa indagine.

Scoperta delle attività illecite

Secondo il racconto dell’uomo, il tentato omicidio sarebbe avvenuto mentre stava cambiando euro in yuan, la valuta della Cina. Quando la polizia ha perquisito l'edificio indicato - la villa liberty - si è trovata davanti a una scena sorprendente: una vera e propria attività ricettiva abusiva, con 33 posti letto ricavati in piccoli spazi simili a loculi, affittati a 70 euro a settimana o 300 euro al mese. I gestori, due cinesi, avevano preso la villa in affitto da un proprietario italiano, trasformandola in un affittacamere irregolare, con alloggi destinati sia a stranieri con permesso di soggiorno, sia a irregolari.

Le conseguenze del blitz

In totale sono 20 gli ospiti clandestini trovati nel blitz. Cinque di loro erano clandestini, tre con passaporto e ora in procinto di essere rimpatriati. Oltre all'attività ricettiva, nello stabile si praticavano non solo l'attività di cambio valuta senza licenza ma anche di tatuaggi, tutto in assenza di qualsiasi autorizzazione e in violazione delle norme urbanistiche e di sicurezza e igienico-sanitarie. Pure gli impianti elettrici e del gas erano privi di certificazione. In dieci giorni, le indagini - condotte dalla squadra mobile e dalla polizia municipale - hanno permesso di fare piena luce sull'attività della villa, che ora è stata sequestrata per interrompere tutte le attività illecite.