Con la nomina di Claudio Sammartino, 71 anni, già prefetto a Taranto, Reggio Calabria e Catania, prende avvio una fase straordinaria della vita amministrativa pratese. A designarlo è stato il prefetto di Prato Michela La Iacona, all’indomani della scadenza dei venti giorni previsti dalla legge per rendere effettive le dimissioni della sindaca Ilaria Bugetti (Pd), indagata per corruzione. Ora la macchina comunale resta senza indirizzo politico e sarà affidata fino alle prossime elezioni – previste con ogni probabilità nella primavera del 2026 – alla gestione commissariale.
Una svolta senza precedenti, in una città dove le amministrazioni hanno sempre avuto contorni chiari e cicli definiti. Ma stavolta la crisi si è consumata dall’interno, ed è il governo centrale, con un decreto del presidente della Repubblica atteso a breve, a dover formalizzare lo scioglimento del consiglio comunale.
Sammartino, siciliano, laureato in Giurisprudenza, vanta un profilo di lungo corso: nella sua carriera è stato incaricato più volte di gestire comuni commissariati, inclusi quelli sciolti per infiltrazioni mafiose, come Acicatena e Mascalucia. Ha affrontato emergenze come il sisma del 1990 in Sicilia e le eruzioni dell’Etna, ha coordinato piani straordinari per la giustizia in Calabria, ha concluso il servizio nel 2021 come prefetto di Catania. Più recentemente, nell’aprile 2024, ha guidato la commissione d’accesso al Comune di Bari. Ora gli tocca Prato.
"Auguriamo buon lavoro, che sappiamo non mancherà", scrive la deputata pratese di Fratelli d’Italia Chiara La Porta, "assicurando la massima collaborazione istituzionale". Sulla stessa linea il collega Giovanni Donzelli, che definisce quello in corso "un brutto momento" per la città.
Dal Partito Democratico arrivano toni più istituzionali. Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale, garantisce "massima disponibilità e collaborazione", ribadendo che "i progetti della città non devono fermarsi".
"È una giornata triste per Prato – commentano Elisa Montemagni e Claudiu Stanasel della Lega – non per l’arrivo del commissario, ma per le gravi motivazioni che lo rendono necessario".
Un passaggio che segna un prima e un dopo. Prato entra nella sua prima vera fase commissariale. Da oggi, ogni decisione passerà da un funzionario dello Stato. Una parentesi istituzionale, ma anche un segno politico destinato a lasciare il segno.