SILVIA BINI
Cronaca

Ponte sulla Bardena. Parte l’opera simbolo. Dopo quasi due anni arriva la buona notizia

Sono iniziati gli interventi di riqualificazione e messa in sicurezza. L’investimento è di 80mila euro: la consegna entro la fine di agosto.

Il ponte sulla Bardena a Figline I lavori di messa in sicurezza del ponte sono partiti Foto Attalmi

Il ponte sulla Bardena a Figline I lavori di messa in sicurezza del ponte sono partiti Foto Attalmi

"Rifate i ponte". Nessun errore di grammatica, semmai un’implorazione sincera. Tre parole scritte a mano, che sono rimaste per mesi appese a un cartello sulle balaustre provvisorie del ponte sulla Bardena, lì dove una volta c’era la spalletta. A Figline, paese attraversato e ferito dall’alluvione del 2 novembre 2023, la sintesi è spesso più efficace dei giri di parole. Per mesi è rimasto lì, quel cartello, come un promemoria muto a cui la burocrazia sembrava rispondere con altrettanto silenzio.

Adesso però la buona notizia, sono finalmente iniziati i lavori di messa in sicurezza e riqualificazione del ponte. Un’opera attesa, invocata, discussa, che ora – grazie alla stagione secca e alla diminuzione della portata del torrente – può partire. Il Comune di Prato ha messo a bilancio 80mila euro per l’intervento, curandone direttamente la progettazione e cercando di ridurre al minimo i tempi tecnici. Il cantiere prevede lavori sulla campata e sull’alveo della Bardena, oltre alla sostituzione delle barriere new jersey con un nuovo guard rail. Se tutto procede senza intoppi, sarà completato entro la fine di agosto. Un segnale, finalmente, che si traduce in movimento. Ma che arriva dopo mesi in cui la comunità ha avuto l’impressione che la promessa di "ricostruzione" restasse sospesa nel vuoto.

Nel frattempo, si lavora anche su via Sant’Ippolito, all’altezza dell’incrocio con via Visiana. Qui il cantiere – finanziato con altri 100mila euro di fondi comunali – riguarda la manutenzione dei fossi laterali, il rifacimento di alcuni tratti di asfalto e un incremento della segnaletica per migliorare la sicurezza, soprattutto di notte. Un’opera concreta, utile, quasi ordinaria. Eppure qui l’ordinario ha assunto un valore eccezionale.

Dopo l’alluvione, l’ex giunta Bugetti aveva tentato di accorciare le distanze tra cittadini e istituzioni creando un Osservatorio civico permanente per Figline, Galceti e Maliseti, con l’obiettivo di monitorare da vicino le opere di mitigazione del rischio idraulico sui torrenti Bardena, Vella e sul reticolo minore. Un’iniziativa nata come garanzia di trasparenza e partecipazione. A guidare ora la macchina comunale è il commissario Claudio Sammartino, che ha messo tra le priorità proprio il passaggio dalla gestione emergenziale a quella strutturale.

"La prevenzione è l’unico modo per non ritrovarsi punto e a capo a ogni allerta meteo", ha ripetuto anche ieri Sammartino. Ma a Figline, dove l’acqua ha lasciato cicatrici profonde, la fiducia si riconquista solo con i fatti. Dal circolo 29 Martiri, cuore sociale del quartiere, sii osservano con attenzione i primi segnali di ripresa. "Hanno lavorato più a monte, e questo aiuterà anche noi. Ma qui resta da dragare la Bardena. Il letto del torrente si è alzato, con tutto quello che è venuto giù. Finché non si interviene lì, il pericolo resta".

I cantieri, dunque, sono partiti. Ma a Figline nessuno si accontenta più di vedere le transenne: perché questa comunità non ha bisogno di incerottare ferite vuole vederle guarire. E la ricostruzione del ponte sulla Bardena, opera simbolo della frazione, devastata ventuno mesi fa dall’alluvione, è un primo passo verso la normalità.

Silvia Bini