
Il luogo dove i carabinieri hanno ritrovato il cadavere alle Sacca
Prato, 13 maggio 2025 – Due pesanti condanne, in primo grado, per uno degli episodi di sangue più cruenti che si sono visti in città di recente. Sono quelle emesse ieri dalla Corte di Assise di Firenze che si è pronunciata sulla morte del broker, Yan Zongwei, 34 anni di origine cinese, il cui cadavere venne occultato in un buca all’ex Convitto Cicognini in località Le Sacca. La Corte ha disposto la pena all’ergastolo per Dong Jiwei, 34 anni, considerato l’esecutore materiale del delitto, e 24 anni di reclusione per Lei Rongjiu, 33 anni per il concorso nell’omicidio e nel sequestro di persona ai fini dell’estorsione del connazionale. In sostanza la Corte di Assise ha accolto l’impianto accusatorio e le richieste formulate dal pubblico ministero, Antonio Nastasi, al termine di una lunghissima requisitoria andata avanti per due giorni. Solo per Lei Rongjiu è stata diminuita leggermente la pena finale rispetto ai 28 anni chiesti il pubblico ministero. Entrambi si trovano già in carcere.
Resta in ballo la posizione di Yang Wenming, 37 anni, che avrebbe preso parte al sequestro e all’uccisione del connazionale. Il cinese è latitante dal giorno successivo al delitto e la sua posizione è stata stralciata.
L’omicidio risale al periodo compreso fra l’aprile e il giugno del 2021. Il 10 giugno i carabinieri di Prato, con l’aiuto dei colleghi del Ros, trovarono il cadavere di Yan Zongwei, in stato di decomposizione (era rimasto solo lo scheletro) , in una buca profonda mezzo metro e coperto di sterpaglie, alla villa de Le Sacca che in passato ospitava la residenza estiva del Convitto Cicognini e dove – si dice – abbia soggiornato pure Gabriele D’Annunzio. I familiari dell’uomo avevano denunciato la sua scomparsa il 26 aprile precedente: sapevano con chi aveva appuntamento quella mattina e prima di far perdere le proprie tracce aveva chiamato parenti e amici chiedendo con insistenza il prestito di una ingente somma di denaro.
Le indagini sono state lunghe e complesse e hanno incrociato diversi dati: i tabulati telefonici, il percorso fatto dall’auto e ricostruito grazie a un gps, le intercettazioni. Il processo è stato su base indiziaria in quanto i due imputati non hanno mai confermato le loro responsabilità nel sequestro di persona a scopo di estorsione (reato che di competenza è della Dda) e nell’omicidio del connazionale.
Dopo la denuncia i carabinieri riuscirono a ricostruire gli ultimi momenti di vita della vittima che si era spostato insieme a un connazionale, da via Pistoiese, dove abitava, alla zona dell’ex Cicognini. Ed è grazie ai riscontri fra tabulati, intercettazioni e l’auto che i militari risalirono a Rongju, operaio e padre di famiglia, con precedenti, che ebbe contatti con Zongwei prima della sua scomparsa.
I carabinieri riuscirono a ricostruire che l’auto in uso a uno dei due sospettati era stata in sosta alle Sacca per oltre mezz’ora, mentre le utenze telefoniche della vittima avevano agganciato i ripetitori della zona. Una coincidenza che portò a fare approfondimenti sulle persone che avrebbero gravitato in quell’area il giorno della scomparsa del broker. La mattina del 26 aprile, la vittima, dopo aver accompagnato la fidanzata al lavoro a Prato, si era incontrata con uno dei sospettati, probabilmente attirata in una trappola. I carabinieri ricostruirono che dopo la sosta all’ex Istituto Cicognini, l’auto si era allontanata da Prato – come risulta dagli spostamenti registrati dal gps della macchina presa a noleggio tre giorni prima del sequestro – facendovi ritorno nella tarda sera quando il veicolo fu abbandonato in via Lodi. L’auto fu trovata dai carabinieri il 3 giugno e le chiavi furono rinvenute, durante la perquisizione, nelle disponibilità di uno dei sospettati.
Secondo quanto emerso, la vittima, che era una sorta di broker che inviava i soldi in Cina su mercati paralleli, avrebbe dovuto restituire a uno dei due connazionali circa 300mila euro – come aveva scritto il gip nell’ordinanza – anche se in un messaggio telefonico fra i due si parlerebbe di centomila euro. La cifra non è mai stata chiarita.