
Maria Giovanna Uzzani con il sindaco Palandri e il responsabile dei servizi alla persona del Comune Enrico Desii
Un incarico prestigioso, accolto con entusiasmo e spirito di servizio. La storica dell’arte Maria Giovanna Uzzani è la nuova direttrice del Museo Soffici a Poggio a Caiano. "Siamo davvero contenti – commenta il sindaco Riccardo Palandri – Si tratta di una persona con un curriculum di tutto riguardo e sono sicuro che metterà tanto impegno e passione alla guida del museo. Vogliamo che Poggio diventi un centro culturale attivo, anche in collaborazione con Prato e Firenze, con cui fino a oggi è mancata una vera sinergia. L’obiettivo è attrarre turisti e rendere la cultura un elemento vivo e quotidiano".
Un progetto che si lega anche al completamento di nuove infrastrutture: "A breve saranno conclusi i lavori al parcheggio Isidoro, dove si fermeranno gli autobus turistici. Questo comporterà un passaggio obbligato davanti alle Scuderie, dove ha sede anche la Pro Loco", ha spiegato Palandri. Uzzani prenderà ufficialmente servizio il 1° settembre, "Leggendo il bando – ha detto – ho pensato subito che mi sarebbe piaciuto ricoprire questo ruolo. Studio il Novecento da quarant’anni: mi sono laureata negli anni ’80 proprio sul Novecento toscano. Poggio a Caiano lo conoscevo attraverso gli occhi di Quinto Martini, un artista che ho studiato a lungo e che mi ha fatto avvicinare all’opera di Soffici con garbo e amore".
Nonostante un curriculum di alto livello, che coniuga insegnamento, ricerca e divulgazione, Uzzani non nasconde la sua voglia di rimettersi a studiare. "C’è tanto da scoprire ancora. Ogni museo, piccolo o grande, può vivere solo se riesce a stabilire un rapporto elettivo con la comunità. E questo si costruisce attraverso i giovani, con la formazione, e le istituzioni, tramite collaborazioni solide e continuative. Il museo deve essere un luogo aperto, frequentato, amato. Se riusciamo a lasciare un segno nella comunità in cui operiamo, abbiamo già raggiunto un grande traguardo".
Le idee non mancano: dalle collaborazioni con le Accademie di Belle Arti, interessate a studiare direttamente dai materiali presenti, ai tirocini universitari per l’aggiornamento degli archivi, fino alle mostre che – precisa Uzzani – "non devono essere solo medaglie da esibire, ma strumenti per dialogare con chi abita il territorio". Un’attenzione speciale sarà rivolta alle scuole e ai giovani, per far sì che la cultura venga vissuta e rielaborata dalle nuove generazioni.
Caterina Cappellini