
Emma Marrazzo, la mamma di Luana D’Orazio
Prato, 9 settembre 2021 - «Non lasceremo che questa tragedia rimanga impunita: Luana è diventata un simbolo pagando con la sua vita. Chi ha causato la sua morte dovrà assumersene la responsabilità». Lo dice Emma Marrazzo, madre di Luana D'Orazio, l'operaia 22enne morta il 3 maggio mentre stava lavorando a un orditoio, dopo aver letto la perizia sul macchinario disposta dalla procura di Prato.
«Il perdono cristiano - afferma Emma Marrazzo - è già stato concesso. La giustizia terrena faccia il suo corso. È difficile commentare quanto letto e visto: la sua morte, come altre, si poteva assolutamente evitare». «Chiedo a tutti i giornalisti e al mondo della stampa - conclude la donna - di lasciarci metabolizzare quanto oggi appreso».
Andrea Rubini, presidente della società di consulenza incaricata dai familiari di Luana D'Orazio a tutela dei propri diritti, definisce nella stessa nota «sconcertanti le risultanze della perizia». E aggiunge: «Si rileva dall'elaborato peritale un'incuria seriale da parte dell'azienda 'l'Orditura srl'. Attendiamo gli esiti di tutte le indagini svolte e degli eventuali rinvii a giudizio per decidere la partecipazione come parti civili nel processo penale».