
David Riondino: domenica alle 11 presenta La poesia come cura Foto Mocellin
Eugenio Finardi, Ascanio Celestini, David Riondino e tanti altri: ecco gli ospiti del TuttoèVita Fest in programma questo weekend nel Borgo guidato da padre Guidalberto Bormolini a Mezzana di Cantagallo. Il tema di questa edizione è Curare col cuore: sia sabato che domenica sarà possibile richiedere colloqui per chi deve affrontare un momento difficile, partecipare a laboratori di respiro, yoga, arteterapia, greentherapy e meditazione. Ci saranno momenti di riflessione e incontri interreligiosi, musicisti, attori, poeti. "Abbiamo ricostruito il Borgo TuttoèVita per creare un’oasi di spiritualità e cura integrale – dice Deborah Messeri, monaca e responsabile artistica del festival –, ovvero una cura che abbraccia tutte le dimensioni dell’essere umano e che parte dal cuore, dall’amore dentro di noi che va alimentato perché poi si estenda e si riversi sugli altri e sulla natura". Due giorni per uscire dai binari della quotidianità e guardare il cielo, guardarsi dentro, cercare stimoli nuovi, ritrovare energie, pensare. Ecco in sintesi quello che offre il Tuttoèvita Fest dalle 10 di sabato alle 20.30 di domenica: l’ingresso è a offerta libera, il ricavato sosterrà i progetti della Fondazione TuttoèVita; è necessaria l’iscrizione su www.tuttovita.it.
Il programma, in fase di definizione negli ultimi dettagli, prevede sabato alle 11.30 l’incontro L’educazione come cura con Alessia Cecconi (Fondazione Cdse), Francesco Russo (Università di Udine) e un ospite a sorpresa. Alle 14.30 la riflessione su Il potere rigenerativo della natura con Andrea Mati, architetto del paesaggio e Luigi De Vecchi, ideatore di Fondazione Sylva, impegnata nella rigenerazione ambientale; alle 15.15 lo spettacolo Mantra e canzoni per prendersi a cuore con gli Aetherea, ex Armonici, storico gruppo che ha scritto la canzone TuttoèVita da cui il Borgo prende il nome; alle 15.45 Un sole che sorge Dialogo tra Oriente e Occidente con il vescovo Nerbini, la monaca Svamini Shuddhananda Ghiri dell’Unione induista italiana ed Elena Seishin Viviani, vicepresidente dell’Unione buddhista italiana; alle 17 i sociologi Mauro Magatti e Chiara Giaccardi parleranno de La generatività dell’Utopia e del sogno. Alle 18 toccherà ad Ascanio Celestini con la riflessione teatrale Poveri cristi Avere cura dei tras-curati; alle 21 Tutto ‘75-‘25, lo spettacolo del cantautore Eugenio Finardi, accompagnato da Giovanni Maggiore alla chitarra.
Domenica alle 10 Canti Yiddish e canti d’amicizia con Piero Nissim (voce) e Francesco Guarneri (chitarra); alle 10.30 l’incontro Essere imprenditori per prendersi cura, con Sonia Gastaldi e Massimiliano Braghin dell’Infinity Hub. Alle 11 David Riondino, con La poesia come cura e sempre in mattinata i filosofi Marina Sozzi e Umberto Curi parleranno di cure palliative. Alle 14 lo spettacolo teatrale Del labirinto e altre storie con la Compagnia MDAProduzioni/ Obliquo; alle 15 Bene-Dizione interreligiosa con Daniele Liberanome (Comunità Ebraica), Luisa Locorotondo (responsabile Cet per il dialogo interreligioso) e Imam Izzeddin Elzir (presidente Comunità islamica Toscana). Poi alle 16 il Gipsy quartet in Uno sguardo ad est, un viaggio attraverso le sonorità balcaniche; alle 17 In dialogo con un maggiordomo immaginario con lo scrittore Simone Tempia e alle 18 lo spettacolo di Arianna Porcelli Safonov, attrice comica, conduttrice di format tv e autrice di stand-up comedy. Dalle 19.30 la chiusura della festa con rinfresco per tutti.