
Acqua di San Giovanni e, nella foto, Elettra Rovati floriterapeuta in formazione da naturopata
Firenze, 24 giugno 2025 – San Giovanni non vuole inganni. “Un vole”, detto alla fiorentina. Come che sia, questa frase risuona nelle orecchie fin da piccini. Perché? Perché San Giovanni è il patrono di Firenze e il 24 giugno è il suo giorno, la sua festa e quella della città. E la notte che traghetta verso l’appuntamento più atteso dell’anno non poteva che avere un sapore di magia. Sono molte le tradizioni che questa data si porta con sé: i Fochi, la finale del calcio storico e, non ultimo, il rito dell’acqua di San Giovanni. Elettra Rovati, floriterapeuta in formazione da naturopata, ci spiega di più su questa leggenda così amata dai cittadini e non.
Che significato ha l'acqua di San Giovanni?
"La Notte di San Giovanni cade tra il 23 ed il 24 giugno ed è considerata dalle credenze popolari la notte magica per eccellenza, ricca di significati esoterici, usanze e riti dalle presunte virtù purificatrici. Ed è proprio durante questa notte che la tradizione vuole si prepari l’acqua di San Giovanni per sfruttare la forza e la potenza di piante e fiori intrisi della rugiada degli Dei, ovvero dai raggi della luna. I celti credevano che la rugiada formatasi durante questa magica notte del 23 giugno racchiudesse poteri divini e miracolosi e la leggenda vuole ancora che quest’acqua magica porti fortuna, amore e salute, che sia capace di allontanare malattie e calamità e di proteggere i raccolti. La mattina del 24 giugno, l’acqua di San Giovanni, intrisa delle informazioni dei fiori, si utilizza per lavare mani, viso e corpo, in una sorta di rituale di purificazione che porterà amore, fortuna e salute”.
Quali fiori non possono mancare?
“Le erbe tipicamente legate al Solstizio d’Estate e adatte a preparare l’acqua di San Giovanni sono: fiori di iperico, detta anche appunto erba di San Giovanni,elicriso, lavanda, artemisia, malva foglie di menta, rosmarino, timo, verbena, portatrice di abbondanza, maggiorana, salvia, alloro, calendula, che raccoglie l’energia stessa del sole, camomilla del tintore. Si possono trovare e raccogliere anche i fiordalisi, i papaveri, le rose o la camomilla perché, tuttavia , non c’è una vera e propria ricetta ma la raccolta va in base alle fioriture presenti nel proprio territorio”.
Le piante e i fiori possono contribuire a uno stato di benessere quotidiano? Se si come
“Sì, piante e fiori possono contribuire in modo profondo al nostro benessere quotidiano, non solo a livello fisico, ma anche emozionale ed energetico. La sola presenza di fiori nei nostri spazi può elevare l’umore, favorire uno stato di calma e armonia, e portare bellezza e leggerezza alle nostre giornate. Ma oltre al contatto visivo e sensoriale, c’è un livello più sottile e trasformativo: quello dei rimedi floreali. I Fiori di Bach, per esempio, lavorano sulle emozioni e sugli stati interiori, accompagnandoci in momenti di stanchezza, confusione, paura o blocco. Allo stesso modo, i fiori australiani, himalayani o californiani e le essenze vibrazionali aiutano a sciogliere memorie emozionali, a ritrovare fiducia, centratura e vitalità. Si tratta di un approccio dolce ma potente, che rispetta la nostra unicità e lavora in sinergia con la natura. Come accade con l’acqua di San Giovanni, anche nella floriterapia il fiore trasmette un messaggio, un’intelligenza, una vibrazione di guarigione”.
Il nostro olfatto e le sensazioni positive che ci regalano i profumi dei fiori: esiste un legame "ancestrale"?
"L’olfatto è uno dei sensi più antichi e profondi che abbiamo: è direttamente collegato al sistema limbico, la parte del cervello che regola emozioni e memorie. Non è un caso che il profumo di un fiore possa evocare ricordi, creare uno stato di benessere immediato o aiutarci a rilassarci. I fiori, attraverso il loro profumo, ci trasmettono un messaggio invisibile, ma potentissimo. Questa esperienza sensoriale è solo una delle modalità con cui i fiori possono agire su di noi: nel caso degli oli essenziali, ottenuti da fiori e piante si lavora a livello fisico ed emotivo; i rimedi floreali non contengono profumo, agiscono come una “frequenza” invisibile che parla direttamente al piano emotivo ed energetico mirando a riequilibrare stati d'animo negativi e a promuovere il benessere psicologico. Non agiscono direttamente sul piano fisico, ma le emozioni positive che derivano dal loro utilizzo possono avere effetti benefici, di riflesso, anche sul corpo. In questo senso, profumo e vibrazione sono due vie diverse, ma complementari, per connetterci alla saggezza dei fiori. Entrambe ci ricordano che la natura comunica con noi anche attraverso i sensi… e oltre i sensi”.
Una curiosità sui fiori legata a questa ricorrenza?
“Un fiore simbolo della notte di San Giovanni è l’Iperico – chiamato anche “Scacciadiavoli” – tradizionalmente raccolto all’alba del 24 giugno in occasione delle festività legate a San Giovanni Battista. Secondo la tradizione popolare, veniva usato per proteggere la casa dagli spiriti maligni, dalle negatività e per favorire la guarigione. L’iperico è annoverato tra i fitoterapici più conosciuti per le sue proprietà cicatrizzanti, antinfiammatorie e antidepressive”.