
Fatti all’uncinetto, i piccoli polpetti aiutano i bimbi in terapia intensiva. Un dono della contrada Torre di Siena.
Si chiama Giorgio ed è un bel bambino dalla bocca dipinta come una bambola di porcellana. E’ il primo nato prematuro che nella culla della terapia intensiva neonatale (Tin) dell’ospedale Santo Stefano e stringe nelle sue manine un piccolo polpetto realizzato all’uncinetto, inaugurando la ’Octopus-Therapy’, la terapia che ha lo scopo di tranquillizzare i nati prima di aver raggiunto la trentasettesima settimana di età gestazionale. Una novità terapeutica per il benessere dei piccoli che è sbarcata all’ospedale pratese grazie al Centro dei diritti del malato con il presidente Fabio Baldi in accordo con la direttrice sanitaria Maria Teresa Mechi e la direzione infermieristica, diretta da Monica Chiti, in condivisione con l’Associazione Cuore di Maglia (che fornisce da anni ai reparti vestiario e copertine a “misura di prematuro”) e la Contrada della Torre di Siena, che hanno realizzato i piccoli polpi, bamboline, scarpine, copertine.
Nata nel 2013, nell’ospedale universitario di Arthus, in Danimarca, la “Octopus-Therapy”, ha lo scopo di tranquillizzare i neonati prematuri: i piccoli polpetti, realizzati con filati speciali di cotone, simulano il cordone ombelicale offrendo ai piccoli un senso di sicurezza e conforto; si tratta di un sostegno emotivo a cui aggrapparsi letteralmente e, ritrovare questo “appiglio”, aiuta i bambini nello sviluppo. Per la direttrice Mechi "l’introduzione di questa nuova terapia rappresenta un ulteriore sostegno per i nostri piccoli ‘guerrieri’, come vengono definiti, che devono affrontare un difficile percorso di crescita". I polpetti prima di essere affidati alle manine dei neonati, vengono dati ai genitori perché si impregnino del loro odore. "I dati scientifici – ha aggiunto Pier Luigi Vasarri, direttore della struttura di Pediatria e Neonatologia - hanno dimostrato che la saturazione di ossigeno, la frequenza cardiaca e la frequenza respiratoria dei piccoli prematuri ricoverati in incubatrice migliorava drasticamente quando i neonati prematuri potevano stringere con le loro manine i tentacoli dei polpi giocattolo. Inoltre, è stata osservato che i piccoli pazienti erano più calmi e non si strappavano tubi, fili e sondini". All’ospedale di Prato i bambini nati prematuri sono stati 133 nel 2023 e 107 nel 2024.
Sara Bessi