REDAZIONE PRATO

La visita di Piantedosi. Mazzetti contro Furfaro: "Sono parole offensive . Un Pd modello Pravda"

La deputata pratese di Forza Italia contesta l’esponente dem che aveva detto di non essere contento della presenza del ministro "Il vento è cambiato, la sicurezza è al primo posto: a qualcuno dà noia" .

La deputata pratese di Forza Italia contesta l’esponente dem che aveva detto di non essere contento della presenza del ministro "Il vento è cambiato, la sicurezza è al primo posto: a qualcuno dà noia" .

La deputata pratese di Forza Italia contesta l’esponente dem che aveva detto di non essere contento della presenza del ministro "Il vento è cambiato, la sicurezza è al primo posto: a qualcuno dà noia" .

Un coro di critiche dal centrodestra nei confronti del deputato del Pd Marco Furfaro riguardo il suo commento sulla visita a Ferragosto del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a Prato. Una presenza molto significativa in un giorno particolare per la sicurezza del Paese (solitamente il capo del Viminale manda un messaggio a tutte le forze dell’ordine impegnate nelle città e nei luoghi di vacanza), un incontro in prefettura per conoscere più da vicino la realtà cittadina e portare possibilmente provvedimenti ad hoc per il territorio.

Furfaro nell’intervista a La Nazione ha detto di non essere contento della visita del ministro e che non avrebbe partecipato all’incontro istituzionale. “Non abbiamo bisogno di passerelle“ ha detto l’esponente dem.

Immediate le reazioni del centrodestra pratese: “Le parole del deputato Pd Marco Furfaro non sono offensive solo nei confronti delle Istituzioni della Repubblica, che lui dovrebbe rappresentare con disciplina e onore, ma anche e soprattutto dell’intelligenza dei cittadini pratesi, che lui vorrebbe intortare di discorsi a fronte di una verità, inchiesta e commissariamento, insindacabile - dice con decisione la deputata di Forza Italia Erica Mazzetti - Fa passare il disastro che è avvenuto a Prato come un qualcosa di normale. Certo, sappiamo bene che nella sua visione malata di società non c’è spazio per imprese, sviluppo, lavoro, competitività, libero mercato, progetti infrastrutturali ma Prato non meritava e non merita tutto questo e chi ha sbagliato deve pagare. Non c’è una scusa, non c’è un pentimento, non c’è un ripensamento nelle sue parole, ma non stupisce“.

Secondo la deputata pratese “c’è il tentativo sovietico, da ‘Pravda’, di far passare il male per il bene, il falso per il vero. Per fortuna, però, lo Stato c’è, grazie al Ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, che verrà in città. La legalità viene garantita, si lavora ogni giorno per ridurre i danni del disastro causato dalla mala gestione Pd. Un commissario, un uomo rigoroso e, lui sì, rispettoso del decoro istituzionale, sta mettendo ordine al caos“.

E continua senza troppi giri di parole: “Tuttavia, le parole di Furfaro hanno un ‘pregio’, se così si può dire. Mostrano chiaramente ai cittadini cosa gli aspetta se non avranno il coraggio di dire ‘basta’ a questa continuità di potere, a questo groviglio di potere e di interessi che non fa il bene comune ma solo di qualcuno. Sono certa che, senza la gestione Pd, la città sarà proiettata verso un nuovo risorgimento, ma dobbiamo partire dalla vittoria in Regione e scardinare definitivamente, con il voto popolare, il sistema toscano”.

Insomma parole dure, da piena campagna elettorale in vista prima del voto per la Regione e poi per il Comune di Prato. Un uno-due elettorale che infiamma le coalizioni.

Ieri sulle colonne de La Nazione si era espressa anche la deputata Chiara La Porta di Fratelli d’Italia riguardo le posizioni di Furfaro (“Le sue dichiarazioni contro il Viminale sono scomposte ed esecrabili, essendo Furfaro un parlamentare, quindi rappresentante delle istituzioni. Avrebbe fatto più bella figura nell’ammettere che aveva già prenotato le ferie e non aveva intenzione di disdirle. Qualsiasi altra ipotesi sulle motivazioni di tali dichiarazioni irrispettose alla luce del ruolo istituzionale che ricopriamo voglio escluderla“).

La presenza del ministro a Ferragosto non sarà una visita di cortesia, non c’è dubbio, ma la testimonianza che Prato è sotto i riflettori di Roma.

“C’è stato un cambio di passo in questi anni, merito anche del nostro e del mio impegno - sottolinea la deputata Erica Mazzetti - e Prato può contare su un’attenzione da parte dello Stato centrale che non si vedeva dal Governo Berlusconi. Attenzione confermata concretamente nel momento di massima difficoltà, quando siamo stati commissariati come colpiti dall’alluvione”.

Il ministro Piantedosi conosce le carenze pratesi proprio grazie ad un dossier preparato da Mazzetti che ha insistito negli scorsi mesi perché potesse venire in visita a Prato.

“Se vengono i ministri sono passerelle... se non vengono sono menefreghisti - dice la deputata - Non abbiamo tempo per le polemiche: dobbiamo lavorare questa è la nostra priorità; per altri è l’armocromia. Noi facciamo politica”.

Dopo la presenza della Commissione antimafia, la presenza del ministro dell’Interno. Il vento sta cambiando, la polvere sotto il tappeto inizia a sparire: i problemi veri vengono affrontati.

“Certamente - conclude Mazzetti - lo si vede anche dal maggior contrasto ai vari fenomeni dell’illegalità, ma anche dalla maggiore presenza di agenti in strada e nei punti critici della città. Ricordiamo che fino al commissariamento l’ex sindaca ha dichiarato ai quattro venti di non occuparsi di sicurezza. Oggi abbiamo la riprova di cosa un sindaco può fare, se lo vuole. Sono certa che tutto quello che la legge gli permette di fare Sammartino lo farà e noi saremo al suo fianco”.

Luigi Caroppo