SILVIA BINI
Cronaca

Mazzetti a ruota libera: "365 giorni di vuoto. La minoranza incida"

La deputata (FI): "Mai vista una giunta così fragile"

Erica Mazzetti, deputata pratese di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di Forza Italia

Erica Mazzetti, deputata pratese di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di Forza Italia

"Difficile parlare del nulla. Ma ci provo. Un anno è passato, ma non si vede nei fatti. Prato ha deciso, ne abbiamo preso atto, ma la giunta e il consiglio comunale sono ininfluenti, ostaggio di una sindaca, e codazzo, tanto presenzialista quanto senza idee". Erica Mazzetti, deputata pratese di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI, non le manda a dire dietro. A un anno dall’insediamento della sindaca Bugetti e della riconferma del centrosinistra alla guida della città, Mazzetti traccia un bilancio impietoso dell’operato di governo e contestualmente invia messaggi agli alleati seduti sui banchi dell’opposizione: "È necessario aprirsi alla città e uscire dal perimetro del centrodestra".

Mazzetti va a ruota libera: "La città è la stessa, cioè continua a decadere anche più rapidamente del decennio precedente, senza una visione strategica. Più vuota, più insicura, ignorata nelle scelte regionali, tra progetti fermi e imprese che andrebbero valorizzate. E per la sempre presente Bugetti la colpa è sempre di altri: del governo, in primis, anche se il sindaco è responsabile della pubblica sicurezza, del decoro, della pianificazione, della mobilità urbana del rilascio delle concessioni, ossia del governo del proprio tessuto urbano e del benessere dei cittadini - si legge nella nota inviata dalla parlamentare -. Altrimenti a cosa serve un sindaco? A far da figurina? Non mi sarei aspettata una Bugetti così latitante e con così poche idee di prospettiva, ostaggio di piccole correnti, ideologia, decisioni calate dall’alto e accettate supinamente. Anche per questo voglio rivolgermi a tutti i componenti delle minoranze, comprese quelle interne alla maggioranza. Bugetti ha avuto un consenso ampio, anche inaspettato, e questo ci interroga sulla nostra presa nella società, sul modo di parlare alla città e di interagire con essa. Sulla necessità di allargare e di trovare nuovi interlocutori, temi, persone per condividere una visione contemporanea con prospettiva futura per il governo urbano".

L’autoanalisi parte dalla necessità di essere presenti nei territori: "Dobbiamo riconoscere di non aver saputo capire la città e, di contro, dobbiamo cambiare passo, uscendo dalle vecchie logiche di partito, mettendo al centro le persone in un vero e proprio laboratorio civico per le prossime amministrative, passando dalla prova delle regionali. Si può fare di più: mancano battaglie identificative, mancano battaglie vere, siamo ancora troppo scollegati dai bisogni reali, poco addentro al tessuto economico e produttivo, troppo in ordine sparso, poco insieme ma, soprattutto, poco aperti al libero pensiero perché quella di oggi è un’altra città rispetto a 10 anni fa e sta cambiando; noi dobbiamo essere bravi a capirla e agganciarla. Bisogna trovare una piattaforma tematica, alternativa, autorevole, partecipata ma soprattutto agire con decisione. Servono degli Stati generali strutturali per allargare il perimetro del Centrodestra alle figure professionali, imprenditoriali, sociali ma anche ai nuovi pratesi che si sono integrati e non mancherà il mio sostegno".