
La parlamentare di FdI Chiara La Porta: "Barra dritta sull’illegalità ma raccontiamo anche il distretto sano". Tessuto, la mostra alla Camera.
PRATO
Prato nelle ultime settimane è finita in trasmissioni televisive nazionali per gli annosi problemi del cosiddetto distretto parallelo. Nel ‘distretto sano’ c’è stato qualche mal di pancia: Confartigianato dopo la trasmissione di Parenzo ha parlato di narrazione distorta e fuorviante del distretto produttivo di Prato. Cosa ne pensa?.
"Penso che la lotta all’illegalità nel distretto sia un tema prioritario: l’abbiamo portata avanti noi e continueramo a farlo. Il procuratore ha chiuso nei giorni scorsi Arte Stampa. Voglio ricordare che le uniche interrogazioni fatte in Regione le abbiamo fatte noi. Era il 2018. Sono anni che denunciamo l’esistenza del distretto parallelo, mentre la sinistra cittadina si poneva in modo attendista tra sfruttati e sfruttatori di quel sistema illegale. Un metodo che non è servito a molto, evidentemente. Certo, occorre stare attenti a non confondere i piani, ma non si può tacere. A Prato, da troppo tempo purtroppo, esistono e convivono due distretti paralleli, che sono però completamente scissi. Uno è sano e virtuoso. L’altro, quello cinese, illegale e corrotto. Bisogna raccontare il distretto sano, ma tenendo il pugno duro contro l’illegalità. Nascondere la polvere sotto il tappeto non fa bene a nessuno".
Qualcosa si muove?
"Sì, Prato è all’attenzione del governo. L’esecutivo Meloni ha rafforzato norme ad hoc proprio per combattere la concorrenza sleale perpetrata da imprese fantasma che minano dolorosamente la salute di quelle pulite. Quando ha parlato di norme per il contrasto delle imprese ‘apri e chiudi’ Meloni pensava a Prato. Sul tema non arretremo di un millimetro. Ricordo che abbiamo istituito il Comitato mafie straniere e proiezione internazionale delle mafie autoctone. E posso annunciare che presto verrà in città. Come verrà presto a Prato anche la Commissione lavoro".
Combattere l’illegalità di una parte del distretto significa anche fare una battaglia per il ‘distretto sano’, in fondo.
"Certo, a Prato, da sempre, si produce, letteralmente, qualità, unica per l’Italia e per il mondo. Il nostro tessuto produttivo di imprese, migliaia, si contraddistingue per l’export del brand Made in Italy e non deve essere commissionato a quelle sacche di illegalità, di cui è innegabile l’esistenza, che vanno duramente contrastate attraverso ogni possibile strumento di legalità. Ma è nostro dovere e impegno anche raccontare l’unicità del saper fare pratese".
Sappiamo che Prato sarà presto alla Camera dei deputati con una mostra che più pratese non si può.
"Esatto. Quando ero stata a visitare la mostra su Albini al Museo del Tessuto ho pensato che sarebbe stato bello portarla a Roma. Ce l’abbiamo fatta: martedì ci sarà la conferenza stampa e poi fino al 21 si potà visitare questo ‘pezzettino di Prato’ all’interno della Camera di deputati: il Lanificio Balli, nella sua storica sede del Fabbricone, ha reso omaggio allo stilista Albini. Ora portiamo nella capitale un affaccio su questa bellezza. E’ una vittoria corale: ci saranno le istituzioni cittadine e anche il collega deputato del Pd Marco Furfaro".
Prato a Roma, e Roma a Prato. Ad aprile dovrebbe arrivare il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr Tommaso Foti.
"Esatto, all’interno di un’iniziativa dedicata all’innovazione nel tessile, organizzata, tra gli altri, da Beste e Armani. Ci sarà anche il sottosegretario all’Agricoltura La Pietra. Si parlerà del progetto "Itaco", ad esempo, il progetto Beste di un cotone organico 100% made in italy organico e tracciato. Ricordo poi che anche a Prato ha aperto ‘Spazio Europa’, il progetto promosso da Francesco Torselli, eurodeputato di Fratelli d’Italia. Questi uffici territoriali nascono per avvicinare cittadini, imprese e associazioni alle istituzioni europee".
Maristella Carbonin