
La Uil denuncia una situazione paradossale: "Professori che da un giorno all’altro si ritrovano senza un posto e senza nemmeno la possibilità di una supplenza per il prossimo anno scolastico". A Prato già cinque casi.
Graduatorie sbagliate, procedure annullate, docenti che da un giorno all’altro si ritrovano senza un posto e senza nemmeno la possibilità di una supplenza per il prossimo anno scolastico. È il caos delle immissioni in ruolo, una macchina inceppata che la Uil Scuola definisce "un copione che si ripete e che peggiora di anno in anno".
A denunciarlo è il segretario nazionale Giuseppe D’Aprile, che in una nota parla senza giri di parole di "logica dell’approssimazione", una logica che – spiega – "sta generando gravi disagi per centinaia di lavoratrici e lavoratori della scuola, tra errori, ritardi, mancate verifiche e un’assenza totale di programmazione". Le segnalazioni arrivano da tutta Italia e, come spesso accade, hanno già toccato Prato. Qui, raccontano i sindacati, sono diversi i docenti finiti in una sorta di limbo: avevano ricevuto la comunicazione dell’immissione in ruolo, ma ora scoprono che quell’incarico non c’è più. "Sono già cinque gli insegnanti che si sono rivolti a noi negli ultimi giorni – spiega Luigi Rocca, segretario provinciale della Uil Scuola – e temiamo che il numero sia destinato a salire. È uno spreco di energie e un danno enorme per chi, dopo anni di precariato, si era visto finalmente riconosciuto un traguardo che oggi si trasforma in un’amara illusione".
Secondo la Uil, la radice del problema sta in una gestione affrettata dei concorsi: "Le commissioni – ricorda D’Aprile – spesso lavorano senza esonero dal servizio e con compensi del tutto inadeguati. Costrette a chiudere le procedure in tempi strettissimi, finiscono per commettere errori materiali, come già accaduto nelle Marche, dove alcune graduatorie sono state annullate".
La beffa, però, arriva dopo il danno. Chi perde la nomina in ruolo per via di questi errori, a causa della normativa vigente, non può nemmeno aspirare a una supplenza a tempo determinato se non interviene il ministero, restando di fatto bloccato per un anno intero. "Una situazione paradossale – accusa D’Aprile – che penalizza due volte i docenti: la revoca dell’immissione in ruolo e l’impossibilità di accedere a un altro incarico dalle Gps, le graduatore".
Il sindacato chiede al Ministero "una svolta vera" e un chiarimento urgente sulle misure per rimediare a questa catena di disagi. A Prato, intanto, cresce l’inquietudine di chi vede l’inizio dell’anno scolastico come una corsa a ostacoli, con la certezza che a pagare, ancora una volta, saranno soprattutto i docenti più fragili.
E sempre in tema di precariato Rocca ricorda la situazione degli alunni con disabilità per i quali non c’è continuità: "Anche l’andamento delle assegnazioni sul sostegno nella provincia di Prato, ancora una volta si conferma insufficiente e inadeguato a garantire un reale processo di inclusione scolastica per gli alunni con disabilità. In numerosi istituti si registra una riduzione delle ore di sostegno, in particolare nei casi in cui la disabilità non è classificata come grave".
Silvia Bini