
Diego Blasi, ex assessore della giunta Bugetti
Prato si sta delinando sempre più città universitaria, sono i numeri a raccontare una storia nuova. Ogni anno oltre tremila studenti gravitano intorno al centro, tra lezioni al Pin, progetti internazionali con Monash e New Haven, corsi di Design tessile e moda. Un esercito silenzioso di giovani che anima bar, biblioteche, coworking, ma che continua a scontrarsi con un’assenza clamorosa: lo studentato. Nessun dormitorio pubblico, poche soluzioni private, camere a prezzi fuori scala. E soprattutto un progetto – quello dell’ex Rosa Giorgi – rimasto in sospeso dopo le dimissioni della sindaca e la caduta dell’amministrazione comunale.
"Non basta avere le università per definirsi città universitaria – sottolinea Diego Blasi, ex assessore al centro storico e all’università – serve un sistema di servizi a supporto e Prato ha tutte le risorse per vincere questa sfida". Blasi, nel suo unico anno di assessorato, aveva provato a imbastire una strategia insieme a Pin, all’Università di Firenze e agli atenei stranieri, con un obiettivo chiaro: trasformare il centro in un campus diffuso. Un’occasione di rilancio per la città e soprattutto per il suo centro che fatica ad uscire dalla crisi.
Studentati, nuove aule, una mensa distribuita tra locali convenzionati. "Parliamo di tremila studenti che attraversano il centro ogni anno – ricorda Blasi – Per loro servono funzioni pubbliche nuove, e l’università può essere il motore di una vera rinascita del centro storico".
Il punto fermo del piano era lo studentato nell’ex hospice Rosa Giorgi di piazza del Collegio: immobile rimasto vuoto dopo il trasloco della struttura che aspetta solo di poter tornare a nuova vita. "Avevamo individuato lì il luogo ideale: ci sono 3 milioni di euro in bilancio per l’acquisto dell’immobile e l’interlocuzione con Asl Toscana Centro era già avanzata – spiega Blasi –. Quell’edificio potrebbe accogliere 50 posti letto. Ora è nelle mani del commissario dare seguito a un progetto urgente: la domanda cresce ogni anno".
Non solo Rosa Giorgi: "Il Comune aveva fatto da regia anche per progetti privati – continua l’ex assessore –. In pieno centro c’è un dialogo aperto tra investitori e università per un piccolo studentato, legato anche ai fondi Pnrr. Il rapporto pubblico-privato è decisivo". Investtori privati per dare nuova linfa a un settore in crescita. E poi c’è la partita del corso di laurea - il primo in Italia - in Tessile e moda che da settembre sarà ospitato in una nuova sede, sempre centrale, ma che al momento resta top secret.
Intanto altri cantieri avanzano. A partire dall’ex Copernico, tra via Costantini e via Zarini: un colosso di 12mila metri quadrati, tetto già rifatto, che ospiterà 90 alloggi e 200 posti letto per studenti, oltre ad aree comuni e a un giardino che unirà i vari edifici. L’investimento è firmato ’Oktò’, società degli imprenditori pratesi Bruno Berti e Ovidio Viti: fine lavori prevista a metà 2026.
Ma c’è anche l’interesse per un piccolo studentato in via Mazzini, in un immobile vuoto da anni. Pezzi di un puzzle che, se composti, possono trasformare davvero la città.
"Lo sviluppo del campus universitario sarà centrale nel dibattito dei prossimi mesi – conclude Blasi –. La Regione può avere un ruolo fondamentale, così come la futura amministrazione. Abbiamo eccellenze tra impresa, innovazione e ricerca: ora serve il coraggio di dare ai ragazzi una città a misura di studente".
Silvia Bini