Era il lontano 1916 quando Ferdinando Ricci (nella foto a lato in un ritratto giovanile) fonda a S. Ippolito la Biblioteca Popolare Petrarca, un’impresa a cui ha dedicato praticamente tutta la vita, convinto che la lettura e i libri fossero una delle chiavi dell’alfabetizzazione e dell’elevazione culturale della comunità, ma che era anche un giornalista.
Mercoledì 20 ad “Apriti Chiostro“ (ore 21.15) arriva proprio un volume sull’attività giornalistica di Ricci presentato dal presidente della Biblioteca Popolare Petrarca Giovanni Pini, un ulteriore contributo della Biblioteca che approfondisce lo studio del proprio fondatore. Per Ricci erano molte le occasioni per scrivere: feste religiose e civili, ricordi storici, eventi culturali, voci del territorio ed ancora le news sul cinema luce, sul teatro sulla fotografia, sui libri.
Nacque a Firenze nel 1897 in una antica e agiata famiglia che passava l’estate a S. Ippolito dove la madre, Maddalena Gualtieri, di una stimata casata di Vernio, possedeva una villa settecentesca. Il padre, Vittorio Giuseppe Ricci, era un avvocato del foro fiorentino. Nel giardino della villa Ricci mette su un teatro e recita con una compagnia di attori per il pubblico del paese. Poco dopo, appena diciannovenne, l’idea della biblioteca circolante, che suscita grande entusiasmo nel paese, tanto che in poco tempo si apriranno bibliotechine nelle parrocchie e nelle scuole a Montepiano e in altre località della Val di Bisenzio.
Poi la guerra, il trasferimento a Milano, senza dimenticare la gestione della biblioteca, e il ritorno definitivo a S. Ippolito negli anni ’20, sempre continuando a promuovere il libro e la lettura e a scrivere. Una serata che sarà l’occasione per conoscere un altro aspetto del poliedrico Ricci, uomo dai molteplici interessi.
Nella foto sopra, siamo nel 1990 con il trasloco dei libri dalla coop Sant’Ippolito ai locali ex oratorio antistante la Pieve.