REDAZIONE PRATO

Il futuro dell’Ac Prato. Finres: "Facciamo sul serio". Nuove idee, ma restano i dubbi

Progetti e strategie a medio termine. I contatti con la città per gli affari del bonus edilizio. Una trattativa lampo. I pratesi restano alla finestra eppure stavolta c’era un piano diverso .

Progetti e strategie a medio termine. I contatti con la città per gli affari del bonus edilizio. Una trattativa lampo. I pratesi restano alla finestra eppure stavolta c’era un piano diverso .

Progetti e strategie a medio termine. I contatti con la città per gli affari del bonus edilizio. Una trattativa lampo. I pratesi restano alla finestra eppure stavolta c’era un piano diverso .

Trattativa lampo, intenzioni serie. Con strategie più ampie del rettangolo del campo di calcio. Mentre la città si interroga su chi sono i nuovi padroni lanieri e sul perché ancora una volta, dopo il regno Toccafondi, non ci sia stata la possibilità di una soluzione locale, la Finres, holding fiorentina, mette subito mano al portafoglio e lascia sul tavolo i soldi per chiudere la partita dei debiti con i giocatori della prima squadra. Segnale immediato che Asmaa Gacem, imprenditrice che ha acceso l’attenzione sull’Ac Prato, ha mandato a tuto l’ambiente. "Quando puntiamo un obiettivo lo facciamo con la massima professionalità e serietà" hanno detto dalla Finres alla Humanativa, la società di Stefano Commini, che ha retto le sorti biancazzurre nelle ultime stagioni.

"Oggi siamo contenti - sottolinea Massimo Taiti, vicepresidente toscano Figc Lnd, delegato provinciale Coni, appassionato del Prato e gran tessitore della possibile cordata locale rimasta sulle scale mobili bloccate - del domani non sappiamo, la nuova proprietà scoprirà la carte e le vedremo, ascolteremo e sicuramente continueremo a tifare per i nostri colori". Il suo progetto, sposato in extremis da Paolo Toccafondi, per un mix tra popolo e privati (azionariato diffuso) è tornato in un cassetto, ma le idee non muoiono. Paolo Toccafondi e Giovanni Nigro non commentano, tanti tifosi sono dubbiosi, altri titubanti, pochi sorridono, quasi tutti sono sullo "staremo a vedere". Accontentarsi che il patron Commini se ne vada è un po’ poco se non ci sono speranze per un futuro diverso. C’è chi è andato a spulciare i conti della Finres e delle altre società della holding (come la Alpha General Contractor), c’è chi ha cercato tra gli articoli di giornale di saperne più come per l’acquisto, recente, di un ramo d’azienda della Cmc, colosso nell’edilizia infrastrutturale di Ravenna.

In silenzio il mondo politico: il Pd ha altri grossi problemi, ma anche tantissimi fedelissimi sostenitori lanieri. Nessun commento. Rammarico agli amici è stato espresso invece da Rita Pieri, esponente di Forza Italia, che vede tanta incertezza davanti alla strada biancazzurra consapevole che i pratesi non sono riusciti a spuntarla.

Asmaa Gacem e il marito Antonio Politano non sono abituali frequentatori di Prato, ma conoscono la città, il territorio e il distretto. In città e con strutture rappresentative locali sono stati fatti affari: in due casi legati al bonus edilizio per grandi immobili e impianti sportivi e in un caso per la vendita di un immobile di particolare pregio. Chi conosce la coppia di imprenditori dice che "sempre tutto è filato liscio", gli interventi "messi nero su bianco sono stati sempre effettuati", gli accordi "rispettati tranquillamente fino all’ultima vite da stringere".

Nessun contatto, invece, in questo anno di mandato di amministrazione Bugetti, col Comune. Con Commini la trattativa ha avuto bassi e alti. Sicuramente un’accelerazione negli ultimi giorni della scorsa settimana. L’imprenditore romano non bluffava quando non aveva concesso l’esclusiva della trattativa alla cordata dei cosiddetti ’volenterosi’ pratesi: ce n’era davvero un’altra o forse due in piedi. Quando Paolo Toccafondi ha messo sul tavolo la sua quota, chiamando a raccolta almeno altri nove imprenditori, la Finres ha accelerato ed ha chiuso la partita. Offerta con soldi immediati per coprire il monte debiti prima squadra e complessivi della società. Soldi e tre fischi finali. Tutti nello spogliatoio.

La società fiorentina guarda all’immediato e oltre. Regole e regolamenti per formalizzare la serie D e partire col piede giusto, trovare persone di fiducia per il vertice operativo della società, guardare al progetto sportivo (il calciomercato è già partito). Ma anche altro. Il Lungobisenzio è una struttura che ha potenzialità rilevanti. I riflettori della Finres, intanto, si potrebbero accendere sullo stadio.

Luigi Caroppo