
Franceschini: "Un’emozione meravigliosa, speriamo possa sfilare in altri luoghi d’Italia". In corteo rappresentanti di tutte le etnie .
"Diamo alla Pace una possibilità" cantavano John Lennon e Yoko Ono nel 1969. Quello stesso grido di pace arriva dalle strade del centro di Prato dove ieri pomeriggio è stata srotolata la bandiera della pace più grande del mondo. Lunga un chilometro e larga 13 metri era stata creata per la manifestazione del 25 aprile 2003 contro la guerra in Iraq e fatta sfilare in Calvana. La bandiera, srotolata in via Magnolfi è stata portata da decine e decine di persone lungo piazza del Duomo, piazza del Comune, via Cesare Guasti, via Luigi Muzzi per poi passare nuovamente davanti alla Cattedrale. A dirigere le persone Mauro Franceschini, uno dei promotori dell’evento e infaticabile animatore del circolo I Risorti de La Querce, dove l’idea della bandiera è nata. "Le emozioni sono tante e arrivano veramente al cuore – ha detto, con il sorriso stampato negli occhi –. Vedere questa bandiera fatta dagli operai tessili pratesi sfilare dopo 22 anni è un’emozione meravigliosa, che ci fa andare avanti sperando di vederla sfilare anche in altri luoghi d’Italia. A portare la bandiera oggi ci sono anche rappresentanti delle etnie che fanno parte della città. È un messaggio augurale per un mondo libero, di pace e armonia. La pace deve prevalere sempre!".
In testa al corteo anche un gruppo di bambini con una bandiera più piccola con sopra scritta la parola pace tradotta in più lingue ed una citazione all’articolo 11 della Carta Costituzionale: "L’Italia ripudia la guerra". A portare la bandiera da record, oltre a Lorenzo Tinagli, presidente del consiglio comunale ed alcuni rappresentanti della giunta, anche la sindaca Ilaria Bugetti. "La prima emozione è aver ritrovato la bandiera dopo 22 anni – ha detto Bugetti –. Come accade nelle migliori tradizioni, Prato nasconde ma rende. Voglio pensare che sia un messaggio davvero di pace in un momento in cui c’è n’è tanto bisogno, così come ce n’era 22 anni fa. Ringrazio perché se non ci fossero stati tutti i volontari e Mauro Franceschini non sarebbe stata possibile questa giornata. Questo ci dimostra che tutti insieme possiamo cambiare un pezzettino di mondo". Sonia, una delle partecipanti alla manifestazione, vistosamente commossa, dice: "Oggi con noi a portare questa bandiera immagino cittadini ucraini, Russi, Israeliani, Palestinesi, Etiopi, del Myanmar, del Sudan, e di tutti quei luoghi caratterizzati da conflitti. Tutti insieme sotto questa unica bandiera". L’emozione di grandi e piccini che hanno preso parte alla manifestazione era palpabile: vedere persone unite per mandare un messaggio di speranza riempie il cuore.
Possiamo quindi augurarci che la bandiera della pace più grande del mondo arrivi in altri luoghi d’Italia e che oggi, come nel 2003, continui a portare speranza. Da ricordare anche il grande impegno dei volontari del gruppo Passeggiate tra storia e natura nel restaurare la bandiera dei record rimasta per anni in un magazzino, tanto che a lungo si era pensato che fosse stata perduta. Maria Giugliano, una delle restauratrici, racconta: "Quando Mauro mi ha chiamata ero un po’ scettica perché le condizioni non erano delle migliori, è stato un lavoro grande ma ce l’abbiamo messa tutta per fare il prima possibile. Eravamo una decina a cucire più alcuni volontari per arrotolarla, tirarla o piegarla. I titolari dell’OB Stock sono stati molto carini a concederci il loro piazzale per fare tutto questo. Io e mio marito eravamo alla manifestazione in Calvana del 2003, oggi partecipiamo con orgoglio e con il cuore".
Martina Marotta